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Cronaca

Monte S. Vito Writers, domani si discute della richiesta di libertà vigilata su cauzione

I quattro, tra i quali il monsanvitese 29enne Sacha Baldo, ancora rinchiusi nella camera di un commissariato di Mumbai: avevano realizzato graffiti su vagoni della metro

di Gianluca Fenucci

Monte San Vito, 12 ottobre 2022Nessuna nuova, buona nuova. Nel caso dei quattro writers italiani arrestati in India oltre dieci giorni fa non si direbbe, perché il silenzio non è foriero di novità sostanziali e l’ansia con cui i familiari in Italia vivono questi giorni pieni di angoscia non fa pensare nulla di positivo anche se domani si dovrebbe decidere sulla richiesta di libertà vigilata su cauzione in merito all’episodio di Mumbai.

I quattro writers, tra cui il ventinovenne Sacha Baldo residente a Monte San Vito, sono stati fermati dalla polizia indiana con l’accusa di aver imbrattato vagoni della metropolitana e di aver violato un’area pubblica ma vietata all’ingresso di persone.

L’ avvocato Vito Morena di Alba Adriatica, che segue la vicenda di Sacha Baldo e dei suoi tre amici, Paolo Capecci, 27 anni di Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, Daniele Stranieri, 21 anni di Spoltore e Gianluca Cudini, 24 anni di Tortoreto, invita alla calma.

«Non è una telenovela, ci sono tempi tecnici diversi e i processi sono due, uno per l’episodio di Mumbai e l’altro per Ahmedabad. Il problema è che noi occidentali la vediamo come una bravata ma in India non l’hanno presa così, per loro non è stata una ragazzata e bisogna rispettare le loro procedure».

I quattro giovani italiani restano rinchiusi in una camera di un commissariato di Mumbai. Un giornale indiano evidenzia che “i cittadini italiani catturati dal Gujarat Crime Branch sono attualmente sotto la custodia della polizia di Mumbai”, utilizzando termini che aumentano l’angoscia delle famiglie che in questi giorni si sono chiuse in un silenzio totale, sono inavvicinabili e non rilasciano alcuna dichiarazione.

Segno che la situazione si sta facendo più pesante? Difficile poterlo affermare con certezza ma chiaramente se si trattasse solo di imbrattamento dei mezzi della metropolitana o di violazione di domicilio la situazione si sarebbe probabilmente risolta più rapidamente.

Sembra ancora attuale l’ipotesi che la polizia indiana indaghi sulla presunta partecipazione dei quattro writers italiani a un’organizzazione eversiva internazionale i cui aderenti già mesi prima, in maggio in particolare, erano entrati nel cortile della metropolitana di Muttom nel distretto di Kanyakumari del Tamil Nadu, rompendo le recinzioni spinate e dipingendo “burn play” e “first hit Kochi” sulle carrozze di un treno della metropolitana parcheggiato.

Sebbene la polizia indagò a lungo sull’episodio nessuno degli autori di quell’atto vandalico è stato ancora rintracciato. E’ chiaro che i quattro writers tra cui Sacha Baldo non possono essere gli autori dell’episodio accaduto a Muttom perché in India sono giunti solo intorno al 25 settembre scorso ma la polizia ritiene probabilmente plausibile che possano far parte di un’organizzazione sovversiva internazionale.

Nel frattempo si è venuti a conoscenza che oltre all’episodio del 28 settembre, quando i quattro italiani entrarono nel piazzale della metropolitana di Ahmedabad per dipingere graffiti e sigle, il giorno precedente Sacha Baldo e i suoi tre amici avevano già fatto un tentativo simile nello scalo della metropolitana di Charkop a Mumbai ma non erano riusciti nel loro intento.

Secondo gli inquirenti indiani “la squadra di polizia di Kochi City, di stanza ad Ahmedabad come parte dell’indagine in relazione alla deturpazione del treno della metropolitana di Kochi, interrogherà i quattro italiani nei prossimi giorni”.

Il vice commissario di polizia Sasidharan ha detto che la squadra di polizia del Kerala, guidata dall’ufficiale della stazione di Kochi City, probabilmente li interrogherà, quindi, entro breve tempo.

«I cittadini italiani catturati dal Gujarat Crime Branch – dichiara la polizia indiana – sono attualmente sotto la custodia della polizia di Mumbai».

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