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MONTE SAN VITO ASK IN CRISI, PREOCCUPATI PER UN FUTURO INCERTO

I sindacati: «Urgente e necessario aprire un tavolo dove si parli di quali strategie mettere in campo per riportare le produzioni a Monte San Vito»

MONTE SAN VITO, 28 novembre 2019 – La forte crisi che sta affrontando il settore automotive colpisce soprattutto le aziende della filiera del settore che spesso devono sottostare alle direttive dei grandi gruppi automobilistici, tra queste lo stabilimento Ask Jvc Kenwood di Monte San Vito (foto in primo piano), che occupa circa 230 addetti, di cui 130 operai con un’occupazione quasi totalmente femminile e produce altoparlanti per autovetture di quasi tutti i più grandi marchi europei.

«Nonostante l’azienda abbia messo in campo tutte le strategie possibili per il mantenimento delle produzioni in Italia, per salvaguardare il lavoro ed evitare la migrazione delle produzioni, soprattutto in Polonia, oggi  le lavoratrici sono in contratto di solidarietà»  sottolineano i rappresentanti di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil.

In particolare la  Ask, che ha sedi produttive in Italia, Cina, Polonia e Brasile, acquisita nel 2015 dalla Jvc Kenwood, «oggi non sta più  garantendo quegli investimenti sui prodotti  e sulle produzioni in Italia.  – continuano -. Le produzioni di massa vengono dirottate nello stabilimento polacco lasciando in Italia solamente piccole produzioni che servono per industrializzare il prodotto. In questi ultimi periodi anche le produzioni per marchi prestigiosi sembrano prendere la via della Polonia  lasciando a Monte San Vito solo la preoccupazione per un futuro incerto».

«Il rischio che oggi vediamo per l’occupazione nello stabilimento – affermano con preoccupazione Danilo CapogrossiFim Cisl, Maurizio Gabrielli, Fiom Cgil e Vincenzo Gentilucci, Uilm Uil –  non riguarda  solamente le addette alla produzione ma anche tutta la parte ingegneristica di ricerca e sviluppo, che sarà difficile mantenere a Monte San Vito se si perdesse la produzione.  È urgente e necessario – concludono – aprire un  tavolo dove non si parli solamente di quali ammortizzatori sociali utilizzare di anno in anno, ma soprattutto di quali strategie mettere in campo per riportare le produzioni a Monte San Vito».

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