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Cronaca

MONTE SAN VITO Le moto sulla scalinata di Palazzo Malatesta scatenano la polemica

Oggetto di una interrogazione parlamentare dell’on. Mirella Emiliozzi: le reazioni del sindaco Thomas Cillo, del capogruppo di “Noi per Monte San Vito”, Claudio D’Angelo e di Giovina Figliolia del M5S

MONTE SAN VITO, 13 agosto 2021 – E’ legale far scendere dai portici e dalla scalinata di un palazzo storico un centinaio di moto da enduro?

Tutto ruota intorno a questa domanda e, dopo l’interrogazione parlamentare dell’on. Mirella Emiliozzi del M5S, le polemiche non mancano.

«Tutti gli eventi che vengono fatti a Monte San Vito – replica il sindaco Thomas Cillo – sono improntati alla valorizzazione del patrimonio e del territorio e il carattere nazionale che ha assunto questa manifestazione con presenze anche da fuori regione lo dimostra. L’evento è stato organizzato con scrupolo e sono state osservate le norme e il Codice della strada. Risponderemo compiutamente a questa interrogazione che cita con il condizionale generiche violazioni, senza però indicarle nello specifico. Ringrazio per l’attenzione verso il nostro paese l’on. Emiliozzi e chi ha segnalato la cosa che ci sprona a fare meglio. Inoltre vorrei sottolineare che la scalinata di Palazzo Malatesta non è risalente al XVII secolo né settecentesca e noto molta disinformazione».

Sulla questione intervengono anche Claudio D’Angelo, capogruppo di Noi per Monte San Vito e Giovina Figliolia del M5S.

«La valorizzazione del territorio e dei suoi gioielli storico-artistici è una finalità che condividiamo – dice Claudio D’Angelo – e la motocavalcata e la gara di enduro per ragazzi erano manifestazioni organizzate con grande impegno da volontari di un’associazione. La manifestazione di enduro si è svolta in aree agricole per cui, secondo le norme in vigore, è necessaria l’autorizzazione preventiva del Comune. La motocavalcata si è snodata sotto le logge, sotto l’arco e lungo le scale del Palazzo Malatesta, palazzo del 1600, luoghi questi menzionati nel libro di storia del paese come già esistenti tra il 600/700, edito dal Comune, e vincolati dalla Sovraintendenza. Siamo certi che, a tutela degli stessi volontariorganizzatori e dei tanti partecipanti, il Comune abbia preventivamente rilasciato le autorizzazioni di sua competenza e che abbia vigilato sul rilascio delle autorizzazioni necessarie di altri Enti. Se così non fosse sarebbe grave, poiché non solo si sarebbe calpestato il patrimonio storico e agricolo del paese anziché valorizzarlo, ma sarebbero stati addirittura messi a rischio volontari, organizzatori e partecipanti».

«Ci auguriamo che così non sia. Il fatto che una consigliera comunale faccia verifiche e chieda accertamenti aiuta solo la verità. Una verità di cui non c’è nulla da temere se le norme sono state rispettate. È giusto e sacrosanto che in paese ci siano eventi e manifestazioni, ma è altrettanto doveroso che queste avvengano nel rispetto delle regole e in sicurezza. Esprimiamo comunque solidarietà alla consigliera Figliolia, fatta oggetto del solito deprecabile bullismo da tastiera di facinorosi inclini all’insulto e al dileggio personale – conclude D’Angelo – per aver espletato il suo compito di consigliere ed aver fatto quindi il suo dovere».

«L’unico commento da fare da parte del M5S di Monte san Vito – dice Giovina Figliolia pentastellata locale – sull’articolo inerente l’interrogazione parlamentare sull’uso da parte dell’Amministrazione monsanvitese dei beni culturali e sull’osservanza o meno del Codice della strada è che abbiamo semplicemente fatto quello che era invece in capo all’Amministrazione, ovvero vigilare su leggi e regole e non abbandonare le associazioni come il Motoclub monsanvitese che fanno un lavoro egregio per il territorio, lasciando che si assumano tutti i rischi e tutte le conseguenze del mancato controllo da parte degli amministratori».

«Ben vengano tutte le iniziative che troveranno sempre il nostro appoggio almeno finché si svolgeranno nel pieno rispetto di regole e leggi, ricordiamo quindi a tutti che la questione non è la liceità della manifestazione, ma l’uso fatto dei beni culturali potenzialmente soggetti a vincoli e, dal momento che non era una gara, il rispetto del Codice della strada prima dopo e durante l’evento, quindi tutt’altro argomento. Non può quindi mancare – prosegue la consigliera del M5S – una riflessione su quanto sia spiacevole, oltre che grave, leggere di cittadini che si schierano dalla parte di chi li ha esposti a potenziali rischi e sanzioni a causa della mancata vigilanza e dovuta attenzione a tutti gli aspetti di ogni evento. Si scagliano contro M5S per partito preso ma i veri responsabili sono quelli che non gli dicono che il M5S ha tentato una collaborazione appena avuta notizia dell’ evento, testimoniata dall’ordinanza N.45 emessa su nostra segnalazione, ricevendo in cambio, come in altri casi, telefonate alla nostra portavoce dai toni a dir poco discutibili».


«Ci sentiamo infine in dovere di invitare a riflettere tutti coloro che esternano su Fb la loro disapprovazione verso chi si interroga sul rispetto della legge, che se il Prefetto si muove in modo perentorio dopo solo pochi giorni da una interrogazione e in piena settimana ferragostana qualche cosa da chiarire c’è e quindi non è consigliabile abbandonarsi alla consueta superficiale faziosità scrivendo in pratica che tutto giustifica la riuscita di una manifestazione come il portare qualche Euro nelle casse del Comune. A nessuno, tantomeno a chi ricopre un ruolo istituzionale in una Amministrazione comunale – conclude la Figliolia – è permesso riscrivere, non conoscere, ignorare, emendare leggi e regole e per nessun motivo».

Gianluca Fenucci

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