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Cronaca

MONTE SAN VITO TANTI GLI OGGETTI ORIGINALI, IL MAGO DEL LEGNO DIMENTICATO E LA SUA INCREDIBILE CASA-MUSEO

MONTE SAN VITO, 19 febbraio 2017 – Il mago del legno ha casa e famiglia a Monte San Vito, in via Martiri della Resistenza. Una casa che è diventata un museo particolarissimo e prezioso. Il mago del legno si chiama Renato Rotoloni e nei garage di casa sua ha allestito una sorta di incredibile ed originalissimo museo-laboratorio di oggetti e quadri in legno raffiguranti persone, volti, animali, figure astratte e oniriche realizzati soprattutto con scarti di impiallacciatura. Una meraviglia per gli occhi ed il cuore, un mondo diverso e magico che si spalanca quando Rotoloni solleva la serranda del suo laboratorio e il visitatore viene rapito dallo stupore. “Ho lavorato per quasi quarant’anni in uno stabilimento a Marotta in cui si trasformavano e si lavoravano tutte le qualità di legno sia nazionali che esteri. Tagliavamo con seghe circolari e o lame rotanti gli enormi tronchi che arrivavano dal porto con  trasporti eccezionali. Dopo che le sezioni di legno tagliato erano state ammorbidite in vasche con acqua riscaldata venivano tagliate nelle trance in spessori da sei a dieci centimetri. Durante le varie lavorazioni di cui ero responsabile notavo macchie che rendevano il prodotto non commerciabile per cui si creava uno scarto di lavorazione che però non buttavo ma lo lasciavo in cantina”.

Eppure in un materiale che avrebbe dovuto finire nei cassonetti e nelle discariche Renato Rotoloni vedeva cose che noi umani non potremmo ipotizzare: la fantasia lo portava a scorgere volti, personaggi celebri, figure di animali, immagini astratte. Insomma un caleidoscopio di emozioni che Rotoloni ha poi affinato col tempo. “Quando sono andato in pensione ho ripensato al mio amato legno che avevo in cantina; ho cercato macchinari usati che un mio amico ha restaurato e trasformato e la mia grande passione per il legno ed un pizzico di fantasia mi ha portato a produrre i lavori che oggi fanno bella mostra in questa sorta di museo”.

Rotoloni si emoziona tutte le volte quando accompagna i visitatori in quella che è una vera e propria visita guidata alle sue opere. Ci trovi i volti di personaggi celebri e non, il ritratto di Papa Wojtila, poi musi di animali, orsi, tigri, cani e poi l’Albero della Vita simbolo dell’Expo e la celebre “Palla” di Arnaldo Pomodoro in bella mostra sul lungomare di Pesaro. “Mi diletto ancora tutti i giorni con tranciati di essenze di noce, frassino, rovere, olmo, pioppo, teak. Sono scarti di lavorazioni ma per me sono preziose come opere d’arte. Così tengo viva la mia fantasia: in quegli scarti ci vedo persone, animali ma anche mostri e immagini oniriche. Così, a modo mio, faccio rivivere il legno dimenticato”.

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