Attualità
MONTEMARCIANO Il lungomare tra problemi e risorse
2 Agosto 2020
I proprietari di chalet, stabilimenti balneari e ristoranti sempre preoccupati per l’erosione ma soddisfatti del giro di clienti e degli affari
MONTEMARCIANO, 2 agosto 2020 – Il mattino ha l’oro in bocca, il mare è cristallino e piatto, di un azzurro lucente che invita a un tuffo refrigerante per spezzare la calura opprimente.
Il lungomare di Marina di Montemarciano non è la costiera amalfitana ma il paesaggio è comunque suggestivo, con le sue calette, gli chalet, i pescatori, un panorama che, per chi ha cuore e occhi attenti e non ama luoghi comuni e facili ironie, non lascia indifferenti.
E allora sono in tanti a darsi appuntamento sulla spiaggia anche nei giorni feriali mentre il sabato e la domenica è garantito il pienone. Vengono dalla Vallesina, da Chiaravalle, da Jesi, dai paesi vicini e anche da Fabriano e Sassoferrato. I segni della mareggiata che nello scorso novembre si è mangiata chilometri di costa e di strada sono ancora visibili ma l’estate è un’altra cosa, si ha voglia di sole, di mare e di divertimento. I titolari di chalet e ristoranti non dimenticano i problemi ma vogliono anche loro pensare positivo.
«Il problema dell’erosione dell’arenile e della mancanza di scogliere adeguate – dice Ivan Pellegrini dal 1999 titolare de La Cabana, il caratteristico chiosco all’inizio del lungomare di Marina – è trentennale e non è mai stato risolto. Nonostante il Covid19 e i protocolli che dobbiamo seguire, però, col mio ristorantino lavoro regolarmente e i clienti non mancano. Non noto grandi differenze rispetto agli anni scorsi a pranzo o a cena ma io ho pochi tavoli quasi sempre prenotati».
Mia Mattia e Gabriella Milletti da venti anni sono titolari de Il Bertoldo e hanno risentito del periodo di emergenza.
«Abbiamo tolto gli ombrelloni e i lettini, distanziato i tavoli e procediamo con tutti i protocolli e la sanificazione continua. Avevamo 25 addetti e ora solo 12 ma il lavoro comunque non manca anche grazie a clienti affezionati che ci apprezzano. Il problema delle scogliere è comune a tutti noi del lungomare ma sembra che almeno ora ci sia la volontà di risolvere la situazione».
«Sì ma occorre far presto – fanno eco i fratelli Marco e Mauro Mengucci che dal lontano 1968 gestiscono il ristorante Heidi – perché alla prossima mareggiata il mare arriverà nuovamente sulla strada. Non abbiamo ancora ricevuto i rimborsi regionali e abbiamo dovuto sostenere le spese da soli».
Anche Heidi ha ridotto il personale e ridimensionato ombrelloni e posti al ristorante: la scorsa estate si contavano 100 ombrelloni, ora 65 mentre al ristorante si è passati dai 150 ai 70 posti a sedere.
«Manca anche la presenza degli stranieri ed è un dato preoccupante, il nostro turismo è quasi tutto autoctono, mancano anche molti clienti dalle altre regioni. Una parte della stagione è andata perduta ma ora siamo ripartiti bene, il lavoro non manca, nel fine settimana siamo sempre pienissimi ma anche nei giorni feriali non possiamo lamentarci».
Anche Albero Berardi, titolare dell’omonimo, apprezzato ristorante non si lamenta nonostante la riduzione di personale e di posti nel suo locale.
«Lavoriamo bene – dice – e abbiamo clienti molto affezionati che ci dimostrano apprezzamento. Anche per quello che riguarda le scogliere vedo maggiore attenzione da parte delle istituzioni: vogliamo pensare positivo».
L’ultimo chalet del lungomare di Marina, con un piede già nel territorio senigalliese, è il bar Surya, pieno zeppo di giovani. «La gente ha voglia di uscire e di muoversi dopo il lockdown – dice il titolare – e noi non possiamo certo lamentarci perché lavoriamo molto».
Gianluca Fenucci
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