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Cronaca

MORRO D’ALBA VALANGA DI “NO” AL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE CON SENIGALLIA: POLITICI GELATI DAL VERDETTO

img-20160914-wa0006MORRO D’ALBA, 24 ottobre 2016 – NO alla fusione per incorporazione con Senigallia. L’80 per cento degli elettori di Morro d’Alba che ieri (23 ottobre) si è recato alle urne per il referendum indetto dai due Comuni ha bocciato clamorosamente l’ipotesi di incorporazione. Nei numeri, 811 elettori hanno respinto la decisione presa in Consiglio comunale mentre 392 erano in linea con i promotori della fusione.

Ma il percorso l’hanno bocciato pure a Senigallia dove appena il 16% degli aventi diritto al voto si è pronunciato sul progetto. Ebbene nella “Spiaggia di velluto” in 3.722 hanno detto NO (60,53%) contro 2.427 di SI (39,47%).
E a questo punto scoppia la polemica. C’è chi chiede, a botta calda, le dimissioni della giunta comunale morrese. Ma il commento principale è che il voto espresso dagli elettori sta a significare soprattutto una cosa: chi fa politica deve incominciare a fare un passo indietro, deve incominciare a prendere decisioni sagge, ascoltando soprattutto la gente. “Non può – solo perché è stato eletto – inventarsi soluzioni come questa, ad esempio, della fusione tra Senigallia – una città di 45.000 abitanti – e Morro d’Alba, che di abitanti ne ha appena 1.900. Senigallia e Morro d’Alba – ed il voto di chi vi abita lo ha confermato con chiarezza – non hanno nulla in comune”.
E così dopo Rosora e Maiolati (dove però il referendum è stato bloccato all’ultimo istante) arriva la seconda doccia gelata che di fatto spegne ogni altra ipotesi di fusione tra realtà diverse. Non si tratta di una questione legata al campanile ma chi è stato eletto in una città o paese (il sindaco) o è stato nominato (gli assessori) ha l’obbligo rispettare il programma presentato agli elettori in campagna elettorale.

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