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BREAKING NEWS RUBANO AL CENTRO SMALTIMENTO RIFIUTI, IL BUSINESS DEL PIOMBO

I due rumeni in transito in Italia hanno tagliato la recinzione del centro della RIECO prelevando batterie esaurite e copertoni metallici. Intervenuti i Carabinieri

MONTEMARCIANO, 2 luglio 2019Rompono la recinzione e rubano batterie esaurite al Centro Ambiente della RIECO, padre e figlio sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Senigallia.

E’ successo ieri, 1 luglio, a Montemarciano. Sono stati condannati a 6 mesi di reclusione per concorso di furto aggravato.

Nel tardo pomeriggio, i Militari della Stazione locale hanno notato un autoarticolato all’interno dell’area di stoccaggio dei rifiuti speciali, in Via dell’Industria. Nell’ora interessata, l’impianto è chiuso e non è possibile portare materiali in disuso. Il bilico, un Volvo FH, non poteva entrare nell’area in quell’ora, non essendo della ditta concessionaria.

I Carabinieri hanno deciso di eseguire un controllo. Appena giunti nei pressi della struttura, hanno notato che la rete metallica della recinzione era stata tagliata, per consentire l’ingresso del mezzo pesante. Nel piazzale, padre e figlio di nazionalità rumena, di 45 e 19 anni, stavano caricando nel semirimorchio le battere esauste, accantonate nel deposito.

I due, di transito in Italia, sono stati fermati ed identificati. Il mezzo, di proprietà di una ditta di trasporti rumena, trasportava cerchi per autoveicoli, che erano stati regolarmente caricati in un’azienda del centro per destinarli alla Romania.

Il furto è una nuova tendenza del mercato nero, quella di rubare le batterie esauste per ricavare e rivenderne il piombo. Il piombo viene pagato 70 centesimi al kg ed acquistato per 35 centesimi al massimo, solamente se è pulito. Le batterie esauste sono classificate come rifiuto pericoloso-tossico nocivo a causa dell’alta percentuale di piombo ed acido solforico.

Di solito le batterie, dopo essere state rubate, vengono portate in Romania per lo smaltimento di acido e plastica di contorno. Non si è trattato, dunque, di un furto casuale.

L’elettrauto, una volta terminata la vita della batteria, deve attivare una procedura di smaltimento. Ditte specializzate la ritirano e la conferiscono al consorzio nazionale che si occupa dello smaltimento, con una procedura registrata di entrata ed uscita per tutte le componenti coinvolti nel ciclo del rifiuto speciale.

I due malviventi hanno rubato anche dei copertoni, che sarebbero serviti per estrarre i filamenti di rame. Nel vano del semirimorchio sono state trovate 30 batterie e 9 copertoni. I Carabinieri, inoltre, hanno sequestrato una tenaglia, una cesoia, due pinze, un cutter e un coltello con lama di 19 cm, utilizzati per tagliare la rete metallica di recinzione.

Padre e figlio sono stati arrestati per furto aggravato ed hanno trascorso la notte in camera di sicurezza. Processati per direttissima al Tribunale di Ancona, sono stati condannati alla pena di 6 mesi di reclusione senza applicazione di misure cautelari. La refurtiva è stata restituita all’impianto di stoccaggio dei rifiuti.

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