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il parere dell’esperto

OSTEOPATIA IL LINGUAGGIO DEL DOLORE

Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.

Matteo Facchin, diplomato Massaggiatore e Massofisioterapista presso l’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, diplomato Osteopata presso l’Istituto superiore di Osteopatia a Milano. Specializzato in biodinamica e nell’approccio somato-emozionale.

 

 

IL LINGUAGGIO DEL DOLORE

Il dolore ci indica, sempre, che dobbiamo prenderci cura di noi. Spesso paragono il dolore ad una spia. E’ come se alla nascita fossimo stati dotati di un cruscotto, come quello delle automobili, dove sono presenti tantissimi indicatori. Il problema è che non ci sono le scritte sotto ogni spia. Questo è il problema, ma è anche la parte affascinante!
La prima cosa che dobbiamo fare è capire cosa vuole dirci quel dolore.
Ci sono tre grandi lingue che il dolore utilizza. Ci vuole sempre parlare fondamentalmente di queste tre categorie:

– Strutturale
– Organo- viscerale
– Emozionale

Strutturale significa che il dolore ci sta dicendo che il nostro problema riguarda gli aspetti meccanici del nostro corpo. Quindi il problema può essere legato a tutto ciò che crea la nostra struttura. Quindi il dolore può essere legato ad un muscolo, ad un tendine, ad un legamento, ad un’articolazione, ecc.

Oppure il dolore vuole parlarci di un problema ad un organo o ad un viscere.

Ed infine il dolore vuole portare la nostra attenzione su un problema emozionale.

Il nostro organismo comunica con noi, attraverso il dolore.
Supponiamo che un giorno si presenti un dolore alla spalla sinistra.
Normalmente andremo avanti nei giorni sperando che questo dolore sparisca da solo, senza dover fare troppe cose.
Quando effettivamente ci preoccuperemo di questa spalla? Probabilmente quando il dolore resterà lì, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana. Magari, nel frattempo, il dolore peggiora. Ecco che allora saremo costretti a concedergli la nostra attenzione. Saremo costretti a prenderci cura della nostra spalla.
Come vi dicevo all’inizio, il dolore vuole dirci qualcosa. Sta richiamando la nostra attenzione affinché, comprendendolo, possiamo modificare il nostro comportamento. Così facendo adotteremo delle nuovi abitudini, più rispettose per noi stessi.
Cosa può, quindi, volerci dire la nostra spalla sinistra?
Partiamo dall’aspetto strutturale.
La spalla potrebbe essere dolente perché si è infiammato un muscolo. Magari il giorno prima abbiamo fatto uno sforzo, un movimento brusco e ora il muscolo ne risente e duole.
Oppure, sempre per lo stesso motivo, si è bloccata l’articolazione della spalla o della clavicola.
O ancora, stiamo facendo da qualche giorno dei movimenti affaticanti e si è infiammato un tendine.
Può essere anche un fattore occupazionale, cioè legato al nostro lavoro. Stiamo sempre seduti in ufficio in una posizione scorretta o lavoriamo in modo scorretto e la spalla ne soffre.
Infine può essere un fattore posturale. Quindi magari siamo un po’ “legati” facciamo poco esercizio fisico, la colonna vertebrale si irrigidisce, assumiamo una postura scorretta e conseguentemente le spalle possono soffrire.

Il dolore alla spalla sinistra può invece essere legato al secondo linguaggio, quello organo-viscerale. In questo caso, per tutta una serie di ragioni, la spalla sinistra è legata allo stomaco e all’esofago. Qui il discorso si fa più interessante e la nostra attenzione dovrà avere un livello più profondo. Nei prossimi articoli “sviscereremo” bene questo argomento. Vedremo come distinguere bene i tipi di dolore, differenziando quello di origine strutturale da quello di origine viscerale.
Comunque, nel caso in cui la spalla sinistra fosse legata ad un problema viscerale, la presenza di un’ulcera, o di una gastrite, o di un’esofagite ( ad esempio da reflusso gastro-esofageo), può essere di per sé la causa del nostro dolore.

Nel terzo aspetto, quello emozionale, la spalla sinistra viene utilizzata dal nostro sistema nervoso (e qui le cose si fanno ancora più affascinanti) per indicarci che stiamo vivendo una precisa problematica che ci sta stressando. Anche in questo caso avremo modo di parlarne ampiamente nell’articolo dedicato.

Matteo Facchin

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