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Cronaca

Perugia – Assisi Marcia della Pace, anche Jesi in cammino

Presente il Sindaco, l’assessora Loretta Fabrizi: «Tanto entusiasmo nonostante la fatica, un ringraziamento a tutti i partecipanti e soprattutto agli studenti dell’Istituto comprensivo Federico II»

Jesi – Grande partecipazione alla Marcia della Pace Perugia – Assisi svoltasi ieri, alla presenza di più di 10 mila persone, con 280 realtà associative e 150 Enti locali da tutta Italia.

Presente anche la delegazione di Jesi con il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’assessora  Loretta Fabrizi e i rappresentanti della secondaria di primo grado Federico II, in testa al corteo con lo striscione “Trasformiamo il futuro“.

L’assessore del Comune di Perugia, Gabriele Giottoli, ha dato a tutti i presenti il benvenuto nella città di Aldo Capitini, ideatore della marcia definita quest’anno la “marcia dei giovani”.  

Ne parla così Loretta Fabrizi, assessore ai rapporti con il mondo dell’associazionismo, partecipazione e cittadinanza attiva, politiche per la pace e l’integrazione multietnica.

«Tutto esaurito il pullman della Consulta per la pace organizzato dal Comune di Jesi, ci sono state nuove adesioni e tanto entusiasmo nonostante la fatica della marcia. Un ringraziamento a tutti i partecipanti e soprattutto agli studenti dell’Istituto comprensivo Federico II, la cui presenza ha fornito sostanza nuova alla manifestazione perché rappresentano la sola speranza di trasformare il futuro

«Con il semplice gesto del camminare assieme, segno di solidarietà e vicinanza alla povera gente in fuga dal terrore e dalla miseria, noi possiamo rompere lo schema della guerra – si legge nel sito dedicato alla manifestazione -, dare voce alle vittime di tutte queste sofferenze, denunciare le mostruosità che si susseguono e i pericoli enormi che incombono, difendere i valori e le carte fondamentali su cui sono cresciuti il nostro benessere e le nostre istituzioni democratiche, lottare per l’attuazione della nostra Costituzione e del Diritto internazionale dei diritti umani, rinnovare i nostri legami di solidarietà e fratellanza universale, dare un corpo nuovo alla domanda di cambiamento, trasformare il futuro». 

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