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CHIARAVALLE Il Piccadilly cancella i concerti live, finisce un’epoca

La proprietà: «In Italia mancano cultura e attenzione e la burocrazia uccide la musica»

CHIARAVALLE, 27 febbraio 2020 – «Diciamo basta, grazie, è stato bello ma dopo 15 anni di attività musicale, in queste condizioni, non possiamo continuare». È amareggiato e non lo nasconde Giordano Canonico, titolare da 35 anni col fratello Giorgio, del Piccadilly, locale di culto a Chiaravalle, punto di riferimento per tanti e che oltre al buon cibo presenta spesso concerti live di grande spessore.

Di fronte a un bivio

«Il problema della sicurezza nei locali è sempre esistito – dice Canonico – ma qualcuno, anche chi ha più responsabilità, sembra essersene accorto solo oggi. Ci mettono di fronte ad un bivio: essere un locale di pubblico spettacolo con adeguamenti di sicurezza impensabili per noi per costi ed organizzazione oppure essere un bar ristorante con “musica accessoria” soggetto a limitazioni come non avere uno spazio che evidenzia che si assista ad un “concerto” ma solamente ad un’attività di supporto ad una cena; non poter programmare gli eventi ma basarsi sull’occasionalità; non poter pubblicizzare tali eventi; mortificare gli artisti con situazioni che li obbligano a dover nascondere la propria arte!».

I fratelli Canonico titolari del Piccadilly GIORDANO CANONICO E LA FESTA PER I 35 ANNI DEL PICCADILLY GIORDANO CANONICO CON LEVANTE E LA MOGLIE LILIANA
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Giordano Canonico e la festa per i 35 anni del Piccadilly

Un lavoro di scouting

Canonico che sottolinea come lo sforzo del Piccadilly è sempre stato sostenuto dalla passione anche facendo, grazie alla competenza del direttore artistico Renzo Canafoglia, un lavoro di proposte musicali di nicchia molto apprezzato, non nasconde la sua delusione e la sua rabbia. «Siamo apprezzati e conosciuti per la professionalità, l’organizzazione, la programmazione attenta; abbiamo portato a suonare da noi personaggi che sono poi divenuti celebri, Levante, Gabriella Martinelli, Celona, Bianco, Guido Maria Grillo, Daniele Groff, Umberto Maria Giardini, Riccardo Sinigaglia, Vanessa Peters e Andrea Mirò (compagna di Enrico Ruggeri e direttrice d’orchestra ad un recente Festival di Sanremo) facendo un grande lavoro di scouting, promuovendo musica d’avanguardia e anche valorizzando artisti del territorio. La nostra credibilità è cresciuta e si è consolidata nel tempo con la serietà e la competenza che abbiamo messo in campo ma ora stacchiamo la spina. Non ce la sentiamo di far finta di nulla e di nascondere come fosse un reato quello che per noi è bellezza da difendere e da diffondere».

Gli ostacoli della burocrazia

Il titolare del Piccadilly non punta l’indice contro qualcuno in particolare anche se i bersagli sono la burocrazia, gli amministratori e i politici. «C’è la sensazione di rischiare sempre sanzioni per un’attività che dovrebbe essere sostenuta ed invece è ostacolata e tutto questo è troppo frustrante. Abbiamo sempre il dubbio di essere con un piede fuori dalle leggi ed allora forse è meglio tornare a guardare la tv. Così ci hanno fatto perdere entusiasmo e voglia di divertirci: i concerti live non erano per noi un’attività remunerativa, erano una passione da condividere. Troppe limitazioni e legacci. La musica in Italia non è considerata cultura ed è spesso trattata come una rottura di scatole proposta da perditempo. Ho visto molte realtà simili alla mia in giro per l’Europa ma non ho respirato il clima “burocratico” che si respira da noi in Italia. Per questo abbiamo deciso di fermarci. Ci dispiace molto per i tantissimi che ci seguivano».

Gianluca Fenucci

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