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Politica Elly Schlein, il Pd e il partito nuovo

Elly Schlein

Tutti coloro che l’hanno votata, in qualche modo, hanno visto in lei la possibilità di dare una sorta di cittadinanza alla propria speranza di cambiamento

di Filippo Bartolucci

Domenica 26 febbraio si sono svolte le primarie del Partito democratico. A Jesi in 577 hanno votato Elly Schlein e in 315 Stefano Bonaccini. Dunque, in percentuale, nella nostra città Elly Schlein prende il 65% dei voti contro il 35% di Stefano Bonaccini. Vittoria netta.

Ora: che fare? 

Elly Schlein è riuscita a stimolare una passione politica al popolo della sinistra. Con la sua vittoria c’è stato un cambio di sensibilità: tutti coloro che l’hanno votata, in qualche modo, hanno visto in lei la possibilità di dare una sorta di cittadinanza alla propria speranza di cambiamento.

Il Pd si avvantaggerà di questo nuovo corso solo se riuscirà a costruire un’identità socialista ed ecologista. Il nuovo Pd dovrà rappresentare e mobilitare le piazze sui temi del lavoro, della lotta alle diseguaglianze, del contrasto alla precarietà, dei diritti e della difesa dell’ambiente. Un partito nuovo, dunque, con una chiara idea sulla pace, che sia in grado di avanzare proposte di riforme strutturali del nostro Paese, dove per riforme strutturali si intende il tentativo di migliorare in meglio la vita dei più deboli.

La nuova Segretaria dovrà essere in grado di tenere unito il partito, e questo non significa rinunciare alla linea politica. Un partito unito è quello che arriva a una decisione dopo un confronto più ampio possibile, che tenga conto delle idee di tutte le anime che lo compongono, ma che, in conclusione, valuti quale sia la linea da sostenere nel dibattito pubblico. Occorre, cioè, dare un senso all’idea di partito in grado di valorizzare l’intelligenza collettiva.

Ha ragione Elly Schlein quando afferma che «saremo un bel problema per il governo Meloni»: il partito nuovo metterà in campo un’opposizione senza tentennamenti, marcata e forte. Auguriamoci che sia l’inizio di una stagione nuova. E, come canta Sergio Endrigo, “la nave partirà. Dove arriverà… Questo non si sa”…

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