Cronaca
POLVERIGI ADDIO A ROCCO LAROCCA, LA CITTÀ PIANGE IL SUO MEDICO
27 Agosto 2019
Aveva 82 anni, conosciuto e benvoluto, nonostante fosse in pensione dal 2007 non ha mai negato a nessuno una visita
POLVERIGI, 27 agosto 2019 – «Un medico eccellente ma soprattutto una persona eccezionale». La gente di Polverigi piange la scomparsa del dottor Rocco Larocca, medico condotto e ufficiale sanitario che per cinquant’anni è stato il “dottore di tutti” nel paese.
Rocco Larocca, morto a 82 anni, era giunto a Polverigi nel 1966 dalla sua Calabria – era originario di Feroleto della Chiesa – dopo aver conseguito la laurea in medicina all’Università di Siena. «Era arrivato a Polverigi grazie all’amicizia con il dottor Mancia, che era un suo compagno di università – racconta Costantino, uno dei figli del dottor Larocca – e che gli aveva chiesto di seguire suo padre malato di Parkinson. Doveva restarci sei soli mesi e invece galeotto fu l’amore per mia madre Maddalena. Così papà è restato qui e anche noi siamo polverigiani».
I racconti degli abitanti di Polverigi descrivono perfettamente le qualità morali di un uomo che è rimasto nel cuore di tutti e che ora è pianto dai concittadini.
«Il dottor Larocca era instancabile, un uomo eccezionale – dicono alcuni suoi ex pazienti – ed era disponibile 24 ore su 24 per tutti. Spesso lo chiamavano nel cuore della notte e, in maniera completamente gratuita, andava da chiunque avesse bisogno di lui. E pensare che oggi certi medici si fanno pregare e pagare profumatamente e sembra che ti facciano un favore a visitarti. Il nostro dottore non ha mai lesinato sacrifici e aiuti per tutti coloro che ne avevano necessità».
Rocco Larocca è andato in pensione nel 2007 ma anche dopo è sempre stato disponibile per i polverigiani e per tutti quelli che si rivolgevano a lui. E infatti tutti lo piangono. Fino all’ultimo ha risposto al telefono a tutti, dando consigli e anche visitando amici e pazienti. Una malattia malvagia lo ha tolto ai suoi cari, alla moglie Maddalena e ai figli Costantino ed Alberto.
«La consolazione – dice ancora il figlio – è sapere che non ha sofferto molto anche se ci spezza il cuore che non c’è più». I polverigiani piangono addolorati il loro medico, «un uomo buono e giusto».
Gianluca Fenucci
©RIPRODUZIONE RISERVATA