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PORTO RECANATI Arena Gigli: si alza il sipario sullo spettacolo di Maurizio Battista

L’attore comico romano: «Nel nuovo spettacolo parliamo di tutto, dell’Italia e delle sue contraddizioni, della pandemia, di come ci ha cambiato»

PORTO RECANATI, 17 agosto 2021 – «Cosa mi piace del nostro Paese e che cosa odio? Mi piacciono molto l’Italia e la sua terra, i luoghi affascinanti e unici, mi piacciono gli italiani ma non mi piace l’italiano medio, quello che si lamenta sempre, quello che fa il furbo, che salta le file, quello che vorrebbe i politici migliori di lui quando lui è peggio di loro e ha mille difetti e mille ipocrisie».

Maurizio Battista non perde la verve e l’ironia sferzante mentre prepara lo show all’Arena Gigli di Porto Recanati, che va in scena giovedì 19 agosto alle 21.30.

La sua comicità conquista e prende di mira i comportamenti di uomini e donne in vari aspetti della quotidianità e li porta all’eccesso.

«Vivo a Roma – dice – e non sarà il paradiso terrestre, non è una città tenuta in ordine né pulita; il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno le loro responsabilità ma vedo degenerazioni ovunque causate da noi cittadini, montagne di rifiuti abbandonati, carte e plastiche gettate in giro, gente che si droga in ogni angolo, tanti furbetti del quartiere e poi sono i primi a lamentarsi».

A Porto Recanati l’attore e comico romano porta in scena il nuovo spettacolo dal titolo «Che paese è il mio paese!», che ha scritto, durante questo periodo di emergenza sanitaria, in collaborazione con Vittorio Rombolà, Alberto Farina e Gianluca Giugliarelli.

«Nel nuovo spettacolo parliamo di tutto, dell’Italia e delle sue contraddizioni, della pandemia, di come ci ha cambiato e poi si andrà a braccio prendendo un po’ in giro noi stessi. Mi faceva sorridere lo slogan “Andrà tutto bene” perché ero sicuro che non ne saremmo usciti certamente migliori, e infatti come popolo siamo peggiorati. Non ho ricette e non dico che fosse facile gestire la situazione del Covid ma la pandemia poteva essere affrontata meglio».

Il suo è uno spettacolo anomalo, un dialogo a cuore aperto con gli spettatori.

«Mi diverto molto quando sono su un palco, questa è la verità. Sarà una festa tra amici. Ridere fa bene, anche se in quest’anno e mezzo, di risate, ce ne siamo fatte davvero poche. Ma adesso riprendiamo e speriamo tutto vada sempre meglio».

E poi la questione del bar, da sempre un osservatorio privilegiato per Maurizio Battista.

«Al bar si capisce tanto, quasi tutto del nostro Paese. Quasi demonizzandolo si dice “sono discorsi da bar e invece io spesso ho ascoltato discorsi molto profondi e intelligenti lì dentro, dove c’è umanità e ironia, sarcasmo e realtà. Amo il cinema, guardo film e serie su Amazon Prime ma osservare usi e costumi degli italiani al bar mi ha aperto tante visioni e gran parte dei miei spettacoli li ho costruiti in quei locali».

Infine, lo sport e una disavventura recente.

«Sono sportivo ma non molto praticamente. Recentemente mi ero convertito al padel, gioco di gran moda, ma non mi ricordavo di avere 64 anni e di non essere allenato: il risultato è stato, tendine rotto e operazione dietro l’angolo. Meglio il palcoscenico!».

Gianluca Fenucci

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