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PORTO RECANATI Edoardo Bennato oggi in concerto: «Siamo alla deriva»

«Alle Marche devo molto, a Civitanova quasi tutto. Fu lì che iniziai ad avere grande successo. La mia vita cambiò nel luglio 1973»

PORTO RECANATI, 13 agosto 2021 – «La mia fortuna più grande è quella di essere nato a Napoli che considero la città più bella del mondo, anche se ho visto tanti posti bellissimi».


Edoardo Bennato, che sarà in concerto all’Arena di Porto Recanati staserai, venerdì 13 agosto alle 21.30, ha da poco compiuto 75 anni ma ha l’entusiasmo, l’energia e la capacità di indignarsi e di andare controcorrente rispetto ai giovani. Anzi ai giovanissimi.

«Sì, penso proprio che il mio concerto debba essere visto soprattutto dai ragazzi della fascia d’età dai 15 ai 25 anni che si divertirebbero un mondo e, invece, considerato come va in Italia, saranno proprio loro a mancare. Siamo un Paese alla deriva – dice il celebre cantautore – dove non vedo un grande futuro e avendo una figlia di 16 anni mi preoccupo parecchio».

Bennato non è nuovo alle invettive seppur lanciate sempre con ironia e sarcasmo.

«Anche nella musica siamo parecchio indietro: prendi ciò che trasmettono le radio. Se vai in Inghilterra o nelle nazioni del Nord Europa ascolti di tutto anche cose di qualche decennio fa, da noi no, senti sempre le solite playlist, tormentoni inascoltabili e stucchevoli. Era così anche quando cominciai».

Edoardo Bennato entra a piedi pari nei ricordi.

«Alle Marche devo molto, a Civitanova Marche quasi tutto. Fu lì che iniziai ad avere grande successo. La mia vita cambiò a Civitanova nel luglio 1973. Avevo scritto canzoni come “Un giorno credi”, “Non farti cadere le braccia” e “Rinnegato” ma in radio non venivano trasmesse né ci fu promozione. Ed allora mi reinventai come One Man Band, presi un tamburello a pedale con armonica e chitarra e venni a Civitanova cantando per strada 4 pezzi punk: Ma che bella città, Arrivano i buoni, Salviamo il salvabile e Uno buono, stilettata ironica contro l’allora Presidente della Repubblica Leone. Fu un successo e da lì iniziò la mia fortunata carriera. Cosa significa tutto questo? Che puoi scrivere belle canzoni, puoi essere bravo ma se non non hai promozione e non hai una vetrina difficilmente avrai successo».

Bennato ama sempre la provocazione e smantellare i luoghi comuni, è propositivo.

«La musica è una fonte di energia e il rock può essere un modo per affrontare temi sociali e di vita quotidiana. Voglio che la mia musica, i miei testi facciano riflettere, soprattutto le nuove generazioni».

E poi una ferita che gli fa sanguinare il cuore.

«A Porto Recanati, come nell’album, canto “La bella addormentata” che poi sarebbe l’area di Bagnoli. Negli anni è stata progressivamente abbandonata, ha subito un progressivo deterioramento urbanistico e sociale. Non so cosa darei per vedere l’area di Coroglio restituita alla sua vocazione turistica».

Gianluca Fenucci

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