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PRO LOCO In un anno di covid persi 93mila eventi e 175 milioni

Gli effetti negativi della pandemia: spazzato via l’80% degli appuntamenti sul territorio nazionale

La ricerca L’impatto del Covid-19 sul sistema delle Pro Loco d’Italia in ambito sociale, economico, turistico e culturale presentata nei giorni scorsi in Senato, a Roma, mostra dati preoccupanti nel periodo post pandemia: gli effetti negativi riguardano anche le realtà delle Pro Loco.

Secondo gli studi, il covid avrebbe causato il crollo del Pil del -8,9%, dei consumi in famiglia del -10,7%, degli investimenti del -9,1%, dell’export per il -13,8%, dell’occupazione con il -10,7%, degli occupati del -456mila persone, delle nuove imprese iscritte con -61mila, delle presenze turistiche del -52%, della spesa annuale delle famiglie del -2.784 euro e dell’aumento delle famiglie povere, +333mila. 

Il 99% del Pro Loco ha avuto problemi nell‘organizzare eventi nel 2020, nel 96% dei casi la pandemia ha causato annullamento di sagre e fiere, nel 55% dei casi la riduzione del numero dei tesserati, nel 50% la perdita del ruolo di collante della comunità, nel 35% l’annullamento e la sospensione dei servizi. Delle 19mila sagre programmate, 16mila sono state annullate. Poi sono stati cancellati 77mila eventi su 95mila, per un totale di 93mila cancellazioni su 114mila inizialmente previsti, per un totale di 72 milioni di persone non ricevute. Annullate attività di servizio come biblioteche, musei, siti naturalistici, siti archeologici. 

Un duro colpo per le Pro Loco, alcune delle quali, il 6%, con in corso finanziamenti bancari. Tre su quattro dichiarano di avere difficoltà a pagarli, mentre un 30% ha ricevuto donazioni o aiuti per fronteggiare l’emergenza. In tutto, è stato perso il 74% della media delle entrate, per un totale di 175 milioni persi

Prima del covid il volume complessivo di sagre e fiere era di 700 milioni di euro e 10.500 persone occupate, per un valore della produzione attivato di 2,1 miliardi di euro. Nel 2020 si è scesi a 180 milioni di euro di volume, 2.700 occupati e un valore della produzione di 550 milioni di euro. Un crollo del 74% del volume complessivo e di 1,5 miliardi del valore della produzione.

Le Pro Loco sono 6.200 in tutta Italia, il 65% ha dichiarato di aver attivato iniziative per fronteggiare l’emergenza, con 70mila volontari in azione, circa un quarto dei 300mila volontari attivi nella Pro Loco.

L’ emergenza Covid-19 ha spazzato via l’80% degli eventi e delle attività programmate per il 2020 dalle Pro Loco aderenti all’Unpli Aps, nonostante ciò il 65% delle Pro Loco ha avviato iniziative sociali per fronteggiare la pandemia e il 50% ha fatto donazioni.

 «È proprio questa la forza delle Pro Loco: anche senza eventi e in una situazione difficile, sono rimaste protagoniste dei territori. Il venire meno delle principali fonti di autofinanziamento, quali sono le iniziative, è un problema concreto, ma le Pro Loco sono già pronte per ripartire: come sempre al fianco delle comunità», ha evidenziato il presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia Aps, Antonino La Spina.

Antonino La Spina

«La rete dei volontari, da Nord a Sud, è stata sempre in prima linea: 2 Pro Loco su 3 si sono attivate per aiutare le persone più in difficoltà, grazie all’operato di 70.000 volontari che hanno dedicato 700.000 ore di tempo, gratuitamente, agli altri. Questi numeri ci dimostrano che senza il volontariato non avremmo potuto far fronte a questa emergenza», ha sottolineato il senatore Antonio De Poli  intervenendo alla conferenza stampa, avvenuta in Senato, sull’impatto del Covid sul sistema delle Pro Loco d’Italia.

«Oggi ancor di più è necessario approvare il disegno di legge –  di cui De Poli è promotore e primo firmatario – per il riconoscimento a livello normativo della realtà delle Pro Loco con l’obiettivo di ridurre il peso della burocrazia per amministratori locali e associazioni e soprattutto di valorizzare le realtà territoriali e tutelare l’operato dei volontari».

Antonio De Poli

Le Pro Loco si sono adoperate per garantire sostegno alla popolazione secondo le modalità più confacenti ai fabbisogni espressi, dimostrando, ancora una volta, la capacità di essere risorse presenti e attive per i territori e le comunità che rappresentano: il 34% ha distribuito mascherine e Dpi (16mila i volontari coinvolti), il 27% si è occupato della distribuzione di beni alimentari (9mila i volontari impegnati).

«Hanno dimostrato di essere in grado di veicolare con efficacia e immediatezza grandi masse di volontariato verso macro e microprogetti in piena autonomia o in stretta collaborazione con altri soggetti della rete che nel tempo sono riuscite a costruire», ha sottolineato Andrea Favaretto direttore dello Studio Sintesi Cgia Mestre.

Un generoso impegno cui fa da contraltare il quasi azzeramento degli eventi. Basti considerare che sul fronte di sagre e fiere si è passati dalle 20mila del 2018 a 3mila, tradotto in valore della produzione attivato: dai 2,1 miliardi di euro (700 milioni di spesa complessiva e 10.500 occupati) del 2018 ai 550 milioni (180 milioni di spesa complessiva, 2.700 occupati). L’emergenza pandemica ha quasi azzerato anche le attività di servizio programmate nel 2020. Il 98% delle Pro Loco ha annullato quelle relative alla gestione, diretta o in compartecipazione, delle biblioteche; situazione pressoché identica per le medesime attività relative a musei (annullate dal 90% delle Pro Loco), siti naturalistici o di interesse ambientale (99%), siti storico-archeologici (98%) e ufficio informazioni turistiche (71%).

Alla presentazione sono intervenuti anche il responsabile del dipartimento Cultura e Unesco e vice presidente Unpli, Fernando Tomasello, il giurista ed esperto di Terzo Settore Gabriele Sepio, il direttore generale del Terzo Settore, Ministero Lavoro e Politiche sociali, Alessandro Lombardi, il presidente Enit Giorgio Palmucci, il portavoce Forum Terzo settore Claudia Fiaschi e la presidente Isto Isabel Novoa. I lavori sono stati coordinati da Maria Carla De Cesari, capo redattore di Norme e Tributi de Il Sole 24 Ore. La presentazione è stata trasmetta in streaming dal canale web di Senato Tv.

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