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il parere dell’esperto

PSICOLOGIA NELLA RETE DEL SONNO

Un nostro spazio quotidiano affidato ad esperti di settore. La rubrica “Il parere dell’esperto” si interesserà di Fiscalità, Medicina, Psicologia, Giurisprudenza, Osteopatia e Nutrizione.

Dr Alessandro Stronati, Psicologo-Psicoterapeuta, specializzato in terapia Cognitivo-Comportamentale, esperto nelle tematiche psicologiche dell’infanzia/adolescenza e dell’età adulta

 

 

NELLA RETE DEL SONNO

Nella rete del sonno, quantità e qualità dello stesso incide nelle performance scolastiche nell’adolescenza.

Molti adolescenti dormono poco nel corso della settimana. Questa variazione della quantità e della qualità del sonno si ripercuote sul rendimento scolastico: molti studi evidenziano come dormire poco sia correlato a scadenti performance scolastiche, facciamo riposare i nostri ragazzi, così li aiutiamo.

Nel periodo adolescenziale le abitudini relative al sonno cambiano: le ore di sonno diminuiscono ma il bisogno di ristoro derivante dal sonno rimane lo stesso. Questi cambiamenti si ripercuotono sul rendimento scolastico e su tutte le atre attività quotidiane sia fisiche che mentali.

In questa fase della crescita assistiamo ad una evoluzione neurofisiologica dei regolatori del sonno e del ritmo circadiano ovvero una sorta di complesso “orologio interno” all’organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte mediante stimoli naturali come la luce solare e la temperatura ambientale, e anche stimoli di natura sociale. Capita quindi che gli adolescenti vanno più tardi a letto, cambiando le abitudini che avevano nella fanciullezza. In questo modo le ore di riposo si abbassano, anche se il bisogno di ristoro derivante dal sonno rimane lo stesso.

Molti adolescenti riferiscono in ricerche condotte a tale scopo (Spilsbury e al., 2015) che la quantità delle loro ore di sonno non è sufficiente per dare loro la sensazione di aver riposato bene.

Il periodo adolescenziale si correla con l’inizio della scuola secondaria di secondo grado e questo induce dei cambiamenti di vita che incidono sulle ore di riposo. In pratica, gli adolescenti frequentano degli istituti scolastici che sovente sono ubicati ad una distanza maggiore dalla loro abitazione rispetto alla scuola secondaria di primo grado dei precedenti anni scolastici, per cui per raggiungere la nuova scuola devono alzarsi prima al mattino. Parallelamente aumenta anche l’impegno e il tempo dedicato ai compiti a casa e ciò sottrae tempo allo spazio riservato all’eventuale riposo pomeridiano che rimarrebbe necessario.

In aggiunta, gli adolescenti spendono parte del loro tempo ad utilizzare gli strumenti elettronici, in particolare lo smartphone. Recenti ricerche hanno dimostrato una correlazione significativa fra uso eccessivo dello smartphone e peggioramento della qualità del sonno (Hysing e al., 2015), con relativi riverberi negativi sulle abituali attività quotidiane in termini di attenzione e concentrazione e quindi, aumentando le difficoltà scolastiche perché frequento la scuola secondaria, faccio più fatica a rendere in maniera ottimale.

In conclusione, si può affermare che esiste una correlazione diretta nel periodo adolescenziale fra quantità e qualità del sonno e performance scolastiche. Un buon riposo quindi è un investimento per le giornate successive, suggeriamo ai nostri ragazzi di farlo senza obbligarli altrimenti rischiamo che facciano il contrario, ricordiamo che sono adolescenti.

Dr Alessandro Stronati

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