Cronaca
Rosora Dal campanile restaurato tornano i rintocchi delle quattro campane -Video
Dopo anni di silenzio finalmente risuonano Campanone, Crocefissa, Squilla e Rosaura, la comunità si è riunita in festa attorno a don Giuliano Gigli
14 Ottobre 2024
Rosora – Celebrata ieri la tanto attesa inaugurazione del campanile restaurato della chiesa di San Michele Arcangelo.
E dopo otto anni di silenzio, le campane Campanone, Crocefissa, Squilla e Rosaura, sono tornate a risuonare grazie all’impegno di don Giuliano Gigli, che ha dedicato il suo 95º compleanno a questo sogno. Il progetto di restauro, dopo i danni causati dal terremoto, reso possibile da una raccolta fondi e un finanziamento regionale di 32.000 euro, rappresenta un simbolo di unità e identità per la comunità locale.
Una cerimonia significativa, ieri mattina, quella della benedizione del nuovo campanile e delle campane, un evento che ha visto la partecipazione di numerose personalità e ha segnato la realizzazione del sogno di Giuliano Gigli, espresso nel suo 95° compleanno e culminato in concomitanza del 96°.
Nonostante i suoi problemi di salute, don Giuliano ha voluto essere presente, arrivando accompagnato da un trasporto apposito della Croce Rossa Italiana e accolto da un caloroso applauso dalla comunità, la stessa che lo ha sostenuto durante tutta la sua battaglia per restituire alla parrocchia le sue amate campane, ha scherzato mentre scendeva con i presenti dicendo: «Sono ridotto male».
Non ha rinunciato a benedire ufficialmente insieme a don Mariano Piccotti, che lo ha affiancato durante tutta la cerimonia, il suo amato campanile.
Alla cerimonia erano presenti diversi esponenti regionali, tra cui Dino Latini, presidente del Consiglio, Goffredo Brandoni, assessore al bilancio ed ex sindaco di Falconara, l’europarlamentare Carlo Ciccioli, il consigliere regionale Marco Ausili, ed Emiliano Togni, amministratore diocesano, insieme al progettista Giacomo Giacomini e alle autorità locali rappresentate dal sindaco Fausto Sassi e dal vice Paolo Bernardini.
Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza del parroco don Giuliano, il cui spirito francescano ha ispirato l’intera comunità.
«Tutto è partito da lui – ha affermato – che ha venduto la propria auto per raccogliere i primi fondi perchè il suo sogno divenisse realtà».
Che sono consistiti, inoltre, dal finanziamento regionale di 32.000 euro, ottenuto con l’impegno del consigliere Marco Ausili, il contributo da parte dell’Ufficio nazionale Cei che si attesta in 89.500 euro e rappresenta la base del finanziamento pari al 70%, nello specifico 62.650 euro, e alle donazioni dei cittadini. Per un importo totale di spesa di poco più di 100mila euro.
Durante la cerimonia, anche Dino Latini ha espresso il suo apprezzamento per l’evento, ricordando come il restyling – affidato alla ditta De Santis – del campanile rappresenti un segno di vita e vitalità per tutta la comunità marchigiana.
«Questo campanile non è solo un simbolo religioso ma un punto di riferimento per tutta la comunità».
«Oggi doppi auguri, ha sottolineato l’assessore Goffredo Brandoni – perché inauguriamo un campanile grazie anche a fondi della Regione Marche e festeggiamo anche a don Giuliano. Un campanile è un punto di riferimento, lo è sempre stato, non solo per noi cattolici ma per tanta gente».
Fausto Sassi, Sindaco di Rosora, ha sottolineato l’importanza delle campane, che per secoli hanno scandito i momenti di gioia e dolore della comunità.
«Le campane sono la voce del popolo – ha affermato – e il loro suono, finalmente ritornato, continua a intrecciarsi con la vita quotidiana della nostra comunità».
Marco Ausili ha ribadito quanto fosse importante non solo restaurare il campanile, ma anche preservare il futuro della comunità.
«Investire in questo campanile significa rafforzare il senso di futuro qui a Rosora, per le generazioni presenti e future», ha dichiarato, invitando la comunità a superare le divisioni e a unirsi per costruire un domani migliore.
La mattinata si è conclusa con un concerto delle campane e un buffet, in un clima di festa e condivisione.
L’intero paese si è riunito intorno al suo campanile, simbolo di identità e appartenenza e intorno a don Giuliano che non ha mai smesso di credere in questo sogno.
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