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SANITÀ La Cgil: «Basta critiche all’Asur»

Eppure dai dati emerge un quadro preoccupante, sono stati tagliati 617 posti di lavoro 

 

JESI, 9 febbraio 2020 – Finalmente basta con le critiche all’Asur. Oltre che messa in imbarazzo dalle dichiarazioni sulle assunzioni periodicamente rilasciate.

Con numeri sciorinati che non portano mai, e stavolta le prove ci sono. Questa volta la determina del direttore generale dell’Asur n. 50 del 31 gennaio 2020 relativa al Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza anni 2020-2022 è la giusta risposta, con una operazione trasparenza senza precedenti.

Confrontando le tabelle pubblicate a pag. 27 di tale atto con i dati circa la precedente determina Asur, pari materia, del 31 gennaio 2019, anni 2019-2021, si evince con chiarezza cosa è accaduto nel mondo della sanità pubblica in questo ultimo biennio riguardo il penalizzato circuito ASUR.

L’Azienda sanitaria pubblica più grande delle Marche ed in Italia.

Dai dati del Conto Annuale al 31/12/2017 presenti complessivamente nell’Azienda 14.426 dipendenti, di cui 12.986 a tempo indeterminato (area dirigenza 2.479 ed area comparto 10.507) e 1.440 a tempo determinato (area dirigenza 315 ed area comparto 1.125).

Mentre dal Monitoraggio Trimestrale aggiornato alla data del 30/11/2019 (con le stesse regole di rilevazione del Conto Annuale), il dato dei dipendenti ad oggi risulta così modificato, presenti complessivamente nell’Azienda 13.809 dipendenti, di cui 12.737 a tempo indeterminato (area dirigenza 2.393 ed area comparto 10.344) e 1.072 a tempo determinato (area dirigenza 235 ed area comparto 837).

Sono quindi ben 617 le unità di personale in meno, in assenza di una pianificazione adeguata ed un piano se non abbozzato solo sulla carta.

Certo è che questi numeri non avranno la precisione di un algoritmo, ma vanno presi molto seriamente, forniti, come sono, in Trasparenza, dando un’idea di quanto il sistema possa essere andato, e risulti attualmente, in sofferenza, nonostante si continui ad affermare che oramai gli Ospedali sono a posto e bisogna pensare solamente al territorio.

Questa volta è veramente il caso di ringraziare l’Asur per aver avuto il coraggio di metterci la faccia, confidando che ciò possa rappresentare un segnale per cambiare e ripartire con il piede giusto.

Peraltro, adesso, preavvertito al Tavolo negoziale svolto in Area Vasta 2 lo scorso 7 febbraio c.m., rischia di montare una nuova vertenza sindacale, dito puntato stavolta contro il direttore amministrativo dell’Asur, il quale, andando nella direzione opposta all’auspicata inversione di tendenza, nonostante questi ingenti risparmi ottenuti con il taglio di personale, nega ora alle Aree Vaste quelle risorse economiche rappresentate dai Risparmi dei piani di razionalizzazione anni 2017 e 2018, quale incentivo atteso dai dipendenti, dirigenza e comparto, per i loro sacrifici, risorse previste per legge nazionale, dagli Accordi sottoscritti nelle Aree Vaste e dalle delibere di Giunta Regionale siglate dal Governatore con i sindacati regionali.

Fp Cgil Vasta 2

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