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Sassoferrato «Sì alla Cer no a nuovi campi fotovoltaici»
Il punto di vista del “Comitato Monte Strega”
21 Dicembre 2024
Sassoferrato – Il convegno tenutosi sabato 30 novembre scorso a Sassoferrato, sul tema: “Comunità Energetiche Rinnovabili è stata un’opportunità per cittadini, imprese, istituzioni”.
Aveva l’obiettivo di presentare, con il contributo di esperti e di figure che hanno già maturato esperienze nel settore delle FER, le problematiche relative alla creazione e alla gestione di una CER (Comunità di Energia Rinnovabile).
Quest’ultima è promossa da un insieme di cittadini, piccole e medie imprese ed enti territoriali che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta. Si tratta di un soggetto giuridico autonomo, che ha l’obiettivo di creare benefici ambientali, economici e sociali per i membri, i cittadini e le aree in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile. Per fare ciò deve dotarsi di un proprio Statuto che ne regolamenti tutte le attività e stabilisca la ripartizione delle percentuali tra chi produce e chi consuma, oltre alla percentuale da prevedere per le spese di gestione.
Un Comitato di cittadini, quale è il “Comitato Monte Strega”, che è nato ed ha operato con l’intento di tutelare, per l’appunto, gli interessi dei cittadini e dell’ambiente in cui si trovano a vivere, non può che valutare positivamente la creazione di soggetti quali le CER. Il Comitato, come tanti altri in Italia, ha richiamato, nelle molte azioni ‘messe in campo’ in quasi due anni di attività, il carattere di speculazione energetica, nel caso di specie, alla base di impianti fotovoltaici ed eolici sorti selvaggiamente anche nel sentinate.
Per cui riteniamo che sia fondamentale cercare di oltrepassare il paradosso di un’incontrollata privatizzazione dei vantaggi, degli utili, da parte delle aziende titolari degli impianti, e, ad un tempo, della socializzazione dei costi e delle perdite (danni al patrimonio abitativo, costi ambientali, rischio idrogeologico, aumento delle temperature, rumori), questi ultimi tutti a danno dei cittadini. E dunque, tutto quello che si fa per superare questa realtà negativa va considerato con interesse e favore, e sostenuto.
Poi ci sono alcune cose da valutare. Nel territorio di Sassoferrato, comune con 6 mila abitanti, sono stati realizzati 9 impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra e altri 4, dello stesso tipo, sono stati già autorizzati. Il territorio è così quanto mai saturo, anche perché produce, rispetto ai consumi locali, una già notevole quantità di energia da fonti rinnovabili. Ne consegue che un’eventuale, futura CER, nell’individuazione delle aree idonee per gli impianti non potrà volgersi ancora al fotovoltaico con moduli a terra, e dovrà, come raccomandano di fare leggi europee e nazionali e come vanno orientandosi ormai molte istituzioni locali, Comuni e Province, dare priorità assoluta all’impiego di strutture edificate, come capannoni, edifici pubblici e privati, strutture per servizi e logistica. Per queste ultime è previsto un iter autorizzativo accelerato, con una maggiore probabilità di successo e in tempi ridotti.
D’altro canto, qualche giorno fa, lo stesso Presidente della Repubblica, parlando del preoccupante, forte spopolamento delle aree interne del paese, raccomandava di tornare a politiche di valorizzazione di tali aree, con il rispetto del paesaggio, con un maggior volume di coltivazioni, con un utilizzo virtuoso dei terreni. Avendo già occupato grandi estensioni di terreni delle aree interne con distese di pannelli o imponenti pale eoliche, si è andati esattamente nella direzione contraria a quella auspicata dal Capo dello Stato.
Ricordo che qualche giorno fa la stessa Presidente del Consiglio ha sostenuto che non si può porre l’obiettivo della decarbonizzazione al prezzo della desertificazione dei territori in cui il verde non può nascere.
Comitato Monte Strega
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