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SCUOLA Precari, flash mob per un contratto di lavoro stabile

Indetto dai sindacati di categoria in Piazza Roma ad Ancona per chiedere modifiche integrative del decreto “Sostegni bis”

ANCONA, 9 giugno 2021 – Nelle Marche un lavoratore della scuola su cinque è precario. La fetta dei contratti a tempo  determinato, sia per i docenti che per il personale Ata, rappresenta un 20% del totale. Oltre 6.500  lavoratori (2.354 ad Ancona, 1.550 a Pesaro, 1.255 a Macerata, 748 ad Ascoli, 649 a Fermo) ai quali va riconosciuto un contratto di lavoro stabile in nome di tutto l’impegno profuso durante la pandemia e in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Lo sostengono Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil  Scuola Rua e Snals Confsal che oggi alle 16 in Piazza Roma ad Ancona hanno dato vita a un flash mob di protesta per chiedere le modifiche del Sostegni Bis. Il decreto, il cui iter di conversione è già stato avviato alla Camera, «va integrato per arrivare a una scuola non più precaria ma sicurarispettosa dei diritti di tutti», spiegano i segretari regionali del comparto, Lilli Gargamelli (Flc Cgil),  Anna Bartolini (Cisl Scuola), Antonio Spaziano (Uil Scuola Rua) e Paola Martano (Snals Confsal). 

Tra le richieste delle organizzazioni sindacali ci sono la stabilizzazione di tutti i precari sia abilitati e specializzati sia con 3 anni di servizio e dei Dsga facenti funzione con 3 anni di servizio. Il  Decreto ha anche mantenuto il blocco per i neoassunti in ruolo portandolo da 5 a tre anni. Un  vincolo che continua a incidere anche sulle assegnazioni provvisorie e per questo i sindacati chiedono il superamento dei blocchi sulla mobilità. Chiesti anche il rafforzamento degli organici, a partire dalla conferma dell’organico Covid, e la riduzione del numero massimo di alunni in classe.

«Il Patto per la Scuola – sostengono le organizzazioni sindacali – riconosce l’impegno profuso da  tutto il personale durante la pandemia. Ora questo riconoscimento va concretizzato e tradotto in misure e interventi che assicurino stabilità e continuità al lavoro e il regolare avvio dell’anno scolastico il primo settembre con l’ascolto del mondo della scuola. Bisogna cambiare profondamente le misure sul reclutamento con l’assunzione dei precari chiamati dalla prima e seconda fascia delle graduatorie delle supplenze, superare i blocchi sulla mobilità del personale, ripristinare l’assegnazione provvisoria annuale, rafforzare gli organici del personale docente, educativo e Ata, ridurre il numero di alunni per classe».

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