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L’INTERVISTA 100 cose da sapere e da fare a Senigallia secondo Chiara Giacobelli

Chiara Giacobelli

Scrittrice, giornalista e blogger sull’Huffington Post: nel suo ultimo libro, pubblicato da Raffaello Editore, la città si racconta

JESI, 14 dicembre 2020 – Incontro a Jesi, Chiara Giacobelli, scrittrice, giornalista con cui ho lavorato piacevolmente per anni, blogger sull’Huffington Post, testarda e caparbia (quasi quasi ritiro quel “piacevolmente”…) in ogni sua iniziativa, una scrittura sempre brillante, sia quando scrive romanzi (ricordo Un disastro chiamato amore”, per teenagers, quindi anche adatto a me) o racconti e uno dei tanti lo voglio proprio citare, si intitola L’ultimo inverno della mia vita”, che dimostra la sua grande capacità narrativa, quasi drammaturgica, oltre ad una dose di eclettismo.

È giovane, Chiara, il suo volto scarmigliato da una massa di riccioli rossi che sanno dove e come muoversi sopra due occhi collocati apposta per essere visti, mette in risalto la sua bellezza.

Ha vinto premi per la saggistica e credo che il premio Margherita Yourcenar sia quello che la renda fiera di aver intrapreso la strada che ha sempre amato. La scrittura.

Parliamo, dando le spalle ad un Giovan Battista Pergolesi che ancora baccaglia per il suo trasferimento… all’indietro, del suo ultimo lavoro.

 

Cover libro 100 cose da sapere e da fare a Senigallia

“100 cose da sapere e da fare a Senigallia”, Raffaello Editore. Cosa c’è di così coinvolgente nella città sulla spiaggia di velluto?

Perché vivo a Senigallia, dopo aver girato in lungo e in largo per l’Italia ed anche per un po’ di Europa, per il motivo più banale del mondo.

Io scommetto…

Hai vinto la scommessa, per amore! L’ho cercata da tutte le parti ma alla fine la mia anima gemella viveva a Senigallia e quindi la scelta di viverci. Come giornalista e scrittrice ho avuto l’occasione di conoscere l’ex sindaco Maurizio Mangialardi che stava lasciando il suo mandato dopo dieci anni. Aveva piacere, mi disse, di raccogliere in un volume come sia cambiata la città durante i suoi dieci anni di sindacato. Ho accettato la sua proposta anche perché ho colto l’occasione di poter conoscere a fondo il luogo dove sarei andata a vivere. Cosa ho notato di cambiato? mi chiedi. Intanto una rivalutazione del Centro Storico, degli eventi, della cura dei luoghi…

Libreria Mondadori, in vetrina 100 cose da sapere e da fare a Senigallia

L’opposizione non è stata mai tanto d’accordo su questo…

Adesso l’opposizione governa e farà quello che riterrà più opportuno per dare un altro volto alla città, come è normale negli avvicendamenti. Senigallia a me sembra più bella di tanti anni fa e debbo dire che non c’è solo Senigallia che ha una sua luce particolare, esistono anche i dintorni, da Jesi, a Morro d’Alba, al Parco del Conero, alle Grotte di Frasassi per fare degli esempi. In sostanza, una ventina di capitoli del mio libro interessano le province di Ancona e Pesaro Urbino, con una peculiarità, che è la mia: cercare fatti, eventi, cose un po’ inedite.

Chiara Giacobelli

 

Ma ci sono cento cose da raccontare a Senigallia?

Ce ne sono a bizzeffe, se scoperchi il vaso di Pandora ne trovi a migliaia! Quando hai finito di scrivere, poi, ti accorgi di aver omesso qualche cosa, accade sempre: per esempio ho dato poco spazio alle associazioni sportive, non essendo una donna innamorata dello sport in genere. Il libro è pensato per i cittadini, ovviamente, ma anche per i turisti. Il taglio è, possiamo dire, culturale/turistico/storico. Per esempio, per parlare di storia, chiaramente parto dai Galli Senoni ma anche tutte e le tante famiglie illustri di Senigallia che io non conoscevo, come gli Antonelli, i Della Rovere, profili che avrei potuto anche approfondire maggiormente ma il tono del libro avrebbe assunto un altro taglio. Come tralasciare il mondo della fotografia e la cosiddetta Scuola di Senigallia, da Giacomelli a Cicconi Massi che, fra l’altro, mi ha permesso di abbellire il mio libro con alcune sue fotografie?

 

foto Chiara Giacobelli, Anna e Lorenzo Marconia Marconilandia senigallia

Chiara Giacobelli insieme ai fratelli Anna e Lorenzo Marconi di Marconilandia

Ma è difficile approfondire tutto in una guida agevole, veloce…

Ed è quello che mi è mancato, l’approfondimento, ma l’idea iniziale è stata seguita passo dopo passo.

Hai scritto molti libri di “ispirazione” storico turistica: qual è quello che senti più vicino?

Sono tutti diversi, forse “101 cose da fare nelle Marche” è quello che ho vissuto letteralmente dalla prima all’ultima pagina, era il mio debutto nel genere. Mi appassionava l’idea che stavo lavorando ma in realtà mi avvinceva l’idea che stavo coltivando l’hobby che ho sempre amato: mi chiedevo, ma non è possibile che mi paghino per realizzare una mia passione! Anche “Forse non tutti sanno che nelle Marche” mi ha dato emozioni, ma diverse, con me hanno partecipato alcuni personaggi, fra scrittori e giornalisti, che hanno arricchito le mie sensazioni e le mie pagine. Un altro che mi ha particolarmente divertito realizzare è stato “101 cose da fare in Veneto”, regione in cui ho lavorato benissimo per la professionalità e l’impegno che i veneti mettono in ogni cosa.

Chiara Giacobelli

A romanzi come andiamo?

Il prossimo è in cantiere ma non sono ancora certa. Perché vorrei trattare il tema di quello che ho vissuto in tutti questi anni, al silenzio della mia “non scrittura” che non ho mai raccontato, tanti anni di una patologia che non si sopporta, di dolori, di frustrazioni, di delusioni, che ti mostrano un mondo da un punto di vista completamente diverso. Il problema è come raccontarlo, soprattutto perché credo che faccia male tirarlo fuori dalla mia mente e metterlo su carta. Comunque lo scriverò ma si prenderà il suo tempo. Nel frattempo ho scritto di altri personaggi marchigiani le cui storie sono raccolte nel libro “Le Marche romantiche e misteriose” edito da Ciabochi ma il Covid ci ha fatto rimandare uscita e presentazione. Speriamo nella primavera, quella vera e propria…

Giovanni Filosa

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