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Serra San Quirico Gaia l’aquila di Frasassi trova casa nei cieli del Casentino

Era stata colpita dalla fucilata di un bracconiere e ferita all’ala, recuperata, curata e liberata ha deciso di emigrare, Jacopo Angelini: «Sono stato a trovarla a dicembre e vederla volare con il suo partner è stata una emozione bellissima»

di Cristiana Loccioni

Genga, 27 febbraio 2023Torna a far parlare di sé l’Aquila di Frasassi.

Con il suo sguardo fiero, ha vinto sull’ignoranza del mondo umano e finalmente dopo 5 anni ha trovato la sua casa, oggi vola fiera sui cieli in Casentino.

La giovane aquila era stata colpita dalla fucilata di un bracconiere, e ferita all’ala, ma la tempestiva chiamata, da parte dì un passante che l’aveva vista a terra impossibilitata a volare, ai Carabinieri Forestali e all’Enpa le aveva salvato la vita: curata nel Centro recupero rapaci Wwf del Parco regionale Gola della Rossa e di Frasassi, giorno dopo giorno ha recupera il suo tono muscolare, e finalmente il 20 settembre del 2017 venne rimessa in libertà.

Durante la permanenza nel centro recupero, si decise di metterle un gps per poterla monitorare quando avrebbe ripreso a volare.

«Gaia ha oramai più di 5 anni da quando la liberammo nel Parco Rossa Frasassi nel mese di settembre 2017. Frequenta oramai da diversi anni il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e la zona del Mugello a soli 150 km in linea d’aria da Frasassi, per una aquila reale una distanza molto breve. – racconta Jacopo Angelini, ornitologo, referente settore biodiversità Wwf Marche che l’ha seguita per questi cinque anni -. Negli ultimi mesi ha formato una coppia con un maschio subadulto all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, essendo oramai matura sessualmente, un’ aquila reale si può riprodurre di solito dal 5° anno di età».

«Speriamo che la prossima primavera possa raggiungere un obiettivo meraviglioso, che solo 5 anni fa pensavamo fosse miracoloso. Sono stato a trovarla a dicembre 2022 alle Casentinesi e vederla volare, attraverso il binocolo, con il suo partner – continua Jacopo – è stata un’emozione bellissima. Il gps satellitare, che si ricarica con un pannellino solare oramai ha quasi raggiunto la sua durata massima (oltre 5 anni e mezzo) e il suo utilizzo (comprato e pagato il noleggio del satellite per 5 anni da Wwf italia) ha permesso di conoscere la vita di una giovane aquila reale nel periodo più critico della dispersione per la prima volta in Appennino, fornendo dati inediti per la biologia ed ecologia della specie in Italia, e vederla arrivare a questa età, formando una coppia territoriale, è una grande soddisfazione per tutti coloro che l’hanno aiutata, il Wwf, Parco regionale Gola Rossa Frasassi, Carabinieri Forestali, ed Enpa. La dispersione di una giovane aquila reale è fondamentale per collegare le metapopolazioni appenniniche a livello genetico».

Oggi Gaia vola libera insieme al suo partner, lontana dalla specie più pericolosa per tutti gli anima, l’uomo, sui cieli in Casentino, grazie anche alle cure di quanti ogni giorno salvano queste piccole, grandi e a volte rare vite.

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