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SOTTO ‘E LOGGE – IL CONVENTO DEI FRATI MINORI DI CUPRAMONTANA

Gentilezza, disponibilità, fraternità scelte come stile di vita: questo, e scusate se è poco, è quello che rimane attaccato addosso dopo una visita fatta alla Romita di Cupramontana.

Cercavo notizie sul convento ed assieme alla dovizia di particolari sulla sua storia mi è stata propinata una bella, bellissima lezione di vita.

Gente che smette di fare le proprie faccende, fossero anche semplici preghiere, per dare ascolto ad un emerito sconosciuto che viene a cercare notizie che magari avrebbe potuto trovare presso la biblioteca del paese, non credo ce ne siano molte, eppure per fortuna ho superato la mia naturale ritrosia e mi sono recato alla fonte principale di queste notizie, dai frati stessi.

Se non lo avessi fatto avrei perso la possibilità di conoscere quel candore, quella sensazione di calore che ho percepito nella mia ,purtroppo, breve visita alla Romita.

Convento dei Frati Minori di Cupramontana - la meridiana

Una boccata di aria buona e pulita è quella che ho respirato, sia pur brevemente, nella penombra fresca del romitorio nel silenzio ovattato così perfettamente in sintonia con i colori caldi dei mattoni cotti, con gli sguardi severi e solenni ad un tempo dei frati che hanno vissuto la loro fraternità fra gocce d’acqua stillata dalla roccia e i mille fiori della carità.

Sentivo parlare con naturalezza dei miracoli così facilmente accettati da cuori aperti alla loro accoglienza  in virtù di una purezza di spirito che più non conoscevo e mi meravigliavo del fatto che sarei rimasto lì per ore ad ascoltare le parole pacate ed a volte emozionate, con cui padre Antonio mi enunciava fatti lontani nel tempo resi vicini dalle immagini che artisti  più o meno capaci hanno cercato di raccontare con la loro arte.

Sentivo parlare di tesoro della fede, quello vero, quello che sa di camino acceso con la famiglia attorno, sonnacchiosa magari ma intenta a giaculare litanie propedeutiche ad una serena notte. [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”266703″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 210px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

Guardandomi attorno riassaporavo  la gioia di quei santi così presi dalla gloria del cielo da perdere il contatto con la terra che hanno già lasciato con gli occhi, costantemente rivolti all’alto.

Quanto è suggestivo e quanto aiuta a compiere balzi verso l’alto, questo ambiente così raccolto, così semplice da prendere quasi per mano, dove si cammina fra gente santa a cui puoi dare confidenza  perché magari è gente che ha conosciuto i tuoi antenati con la quale gli stessi hanno pregato assieme e cantato le lodi al Signore.

Convento dei Frati Minori di Cupramontana - la Chiesa

Tutto è reso più vivo, più vero e più vicino; il tempo si contrae e con un piccolo sforzo della mente ti ritrovi  a camminare per i boschi che un volta circondavano il monastero, magari in compagnia di un santo monaco alla cui esperienza affidare la tua salute dell’anima e del corpo.

È dal 1300 che queste terre respirano la santità e custodiscono le sacre ossa e gli insegnamenti dei nostri santi: San Giovanni da Massaccio, San Giacomo della Marca, predicatore indefesso e fustigatore dei Fraticelli eretici per ordine del papa Martino V,

il Beato Giovanni Righi da Fabriano, raffigurato su di una bella tela mentre contempla i cieli aperti dal nostro concittadino e valente artista Elia Bonci.

Le sue spoglie vengono venerate sotto l’altare del Crocifisso dopo che , nel 1794, viene inaugurata la nuova chiesa.

Convento dei Frati Minori di Cupramontana - la cappellina del Beato Giovanni Righi

Il convento ed il suo campanile hanno subito nel corso degli anni le modifiche e gli adeguamenti previsti dalle leggi vigenti (gli Editti Napoleonici) su tutti la scomparsa della sepoltura all’interno degli edifici sacri a favore per lo più delle famiglie più abbienti.

Attualmente il convento è affidato alle amorevoli cure di tre confratelli Michele oggi sostituito da Pier Paolo, Danilo ed Antonio che hanno saputo far rinascere (e con vigore) l’attenzione popolare per questo sacro luogo dimostrando attaccamento allo stesso  ed una santissima carità per i fedeli che hanno ricambiato con una presenza assidua alle funzioni religiose collaborando anche in maniera fattiva alla gestione del sacro convento ed alle sue tradizionali feste.

Credo di poter dire che sia facile, estremamente facile innamorarsi di questo luogo dell’anima che merita una visita da parte di tutti i cuprensi che amano le proprie radici.

Tratto da “Quelli del Massaccio” del  23 Settembre del 2014


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