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Cronaca

JESI Spostamento fontana, il referendum «s’ha da fare»

Si eviterebbero tempi lunghi, oltre la richiesta testamentaria, anche se la proposta di Morosetti è una opportunità da cogliere 

JESI, 21 novembre 2020 – Una richiesta di referendum da parte dei gruppi Pd e Jesi in Comune, nei giorni scorsi è stata formalizzata con precisa istanza da sottoporre al prossimo Consiglio comunale.

Del documento non condivido alcune espressioni riferite a una errata interpretazione della volontà del generosissimo, jesinissimo e artista Cassio Morosetti, il quale – non lo dimentichiamo mai – esprime un desiderio che si paga da solo abbondantemente, ma che, se non accettato, egli non se li riprende i due milioni, ma li dà a favore dei bisognosi.

Sia la città (e per essa il Consiglio comunale) a decidere.

Da sinistra Filippo Cingolani, Agnese Santarelli, Stefano Bornigia, Emanuela Marguccio, Andrea Binci e Luigi Romitelli

Lui non impone niente, proprio niente a nessuno. Piuttosto sbaglia, come sta avvenendo, chi prescinde completamente dal considerare la fattibilità o meno dello spostamento, per concentrarsi esclusivamente sugli euro che potrebbero avanzare per altri lavori, validissimi e urgentissimi, ma che danno una interpretazione del problema completamente diversa da quella che dovrebbe essere.

Il problema non è decidere cosa fare di un eventuale avanzo, ma se merita o meno che la città proceda allo spostamento di una fontana storica che determina una radicale trasformazione delle due piazze principali di Jesi.[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

La formalizzazione della richiesta del referendum comporta che l’istanza potrebbe essere accettata con un voto di tre quarti del Consiglio comunale oppure respinta.

Se accettata c’è il tempo necessario per lo svolgimento dell’appello ai cittadini. E questa sarebbe la via migliore sotto tutti i punti di vista: rispetto della volontà popolare e tempo necessario per arrivare, eventualmente, al compimento dei lavori entro il 20 luglio. Se il Consiglio respinge la richiesta, i due gruppi consiliari, a malincuore, hanno assicurato che procederanno alla raccolta delle 2.000 firme.

Qualora ci riuscissero – e ci riusciranno – il Sindaco sarà costretto a procedere con il referendum e quindi, di fatto, ad andare oltre i termini voluti dal testamento Morosetti. Né credo che in nome di tale rischio egli, di fronte alle 2000 firme, non potrà non adottare le procedure previste.

La fontana dei leoni con l’obelisco in Piazza Federico II

Che sono lunghe – vedi la commissione da nominare, il giudizio, l’attesa e la possibile impugnazione della decisione della commissione stessa – e che determineranno, di fatto, la impossibilità a procede allo spostamento per superamento dei limiti di tempo.

Ma se è esatto che l’Amministrazione è orientata ad accogliere la proposta dell’artista, non rimane che convincere i consiglieri della maggioranza a votare insieme con la minoranza la richiesta di referendum. Si accelerano i tempi e si accontentano tutti: maggioranza, minoranza e volontà popolare.

Tre piccioni con una fava. Io, che pure rimango convinto dell’opportunità di accogliere la proposta Morosetti, spero nel buon senso di tutti per uscire bene da questo delicato problema.

Ultima nota. Italia Nostra ricorda al Sindaco che – considerato che lo spostamento non è previsto dal progetto Sardellini – non sarebbe possibile accogliere il desiderio di Morosetti per coerenza con il motivo formale con cui lo stesso Sindaco ha giustificato lo spostamento del Pergolesi.

La risposta di Bacci non è stata certo soddisfacente, né lo poteva essere, dato che è una risposta non coerente con il passato. L’eventuale referendum, qualunque possa essere il risultato, coprirà anche questa incongruenza se non in termini giuridici, certamente in termini politici e morali. E non è poco.

Così con una fava prenderemo addirittura non tre, ma quattro piccioni.

Vittorio Massaccesi

(da Voce della Vallesina)

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