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TAGLI&TAGLI «L’approvazione del Piano Sanitario che cura e guarisce solo le tasche dei padroni»

Per il triennio sono previsti razionalizzazioni e trasformazioni di nosocomi in “ospedali di comunità”, abbassando quindi il livello dei servizi

 

ANCONA, 31 ottobre 2020 – Martedì 4 febbraio alle ore 10 il Consiglio Regionale delle Marche tenterà di approvare il nuovo piano Sanitario e Sociosanitario per il triennio. Giustamente  comitati, associazioni e cittadini saranno davanti alla sede del Consiglio, e noi con loro, per dissentire e chiedere che quel piano non sia votato. Infatti, prima dei contenuti è stato il metodo ad escludere ogni interlocuzione vera con la società marchigiana, ad evitare ogni verifica dei reali bisogni di salute dei cittadini, a nascondere le criticità evidenti del  sistema e delle sue articolazioni territoriali.

Di più, nei fatti, più che Sindaci (soprattutto quelli dei piccoli comuni) e territori (in particolare quelli delle zone periferiche e dell’ entroterra) sono stati ascoltati i colossi dell’imprenditoria sanitaria (di fatto il gruppo De Benedetti si sta mangiando tutto il settore della riabilitazione) e quelli dell’edilizia, visto che il nuovo piano prevede la costruzione di tre/quattro nuovi ospedali in “projet  financing” e ovviamente, in seguito una gestione dove il privato la farà da padrone. Intanto il nuovo piano “razionalizza” prevedendo il ridimensionamento o la chiusura di diversi ospedali (ex ) di zona, trasformandoli in “ospedali di comunità” e offrendo spazi e strutture alle attività private.

Per non dire poi del disastro della “sanità territoriale” che nonostante l’impegno dei lavoratori della sanità non riesce a dare efficaci risposte, conseguenza indiretta del caos nei pronto soccorso e delle inesauribili liste d’attesa. Senza un nuovo protagonismo della società civile, senza la partecipazione dei cittadini, senza l’ascolto dei territori, un po’ come i famosi “ladri di Pesaro” i consiglieri regionali, anche quelli che a parole hanno tuonato il dissenso, (uno per tutti, l’ineffabile presidente della Commissione  santità, “protoassessore” per gran parte della legislatura, Volpini) faranno un po’ di ammuina e alla fine licenzieranno uno strumento che regalerà un altro pezzo del sistema sanitario ai privati e ai loro interessi.

Anche per questo continueremo il nostro impegno per informare i cittadini e i lavoratori del settore ( dove, incredibile ma vero, esistono ancora sacche, soprattutto nel settore dell’ assistenza sociosanitaria, di precarietà e bassi salari) e anche sabato saremo davanti ad alcuni ospedali della regione ad ascoltare e a condividere con i cittadini i problemi, per cercare insieme risposte e mobilitazione.

Rifondazione Comunista

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