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Tradizioni Dopo i Giorni della Merla ecco Candelora: «Dell’inverno semo fora?»

Un’altra ricorrenza della tradizione popolare che cade oggi 2 febbraio e sancisce la fine o il prosieguo dell’inverno

di Cristiana Loccioni

Ricorre oggi 2 febbraio la Candelora che celebra la festa della presentazione di Gesù al Tempio, molto amata dalla tradizione popolare, caratterizzata dalla benedizione dei ceri e delle candele nelle chiese a simboleggiare la luce e l’uscita dalle tenebre, l’inverno.

Una giornata, quindi, che nelle campagne ha da sempre assunto il significato rilevante di passaggio.

Una giornata che sancisce la fine o il proseguimento dell’inverno, condizioni dettate dal meteo, con numerosi detti popolari che posso essere differenti di regione in regione ma che sostanzialmente non ne cambiano di significato.

Se c’è sole a Candelora, dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento, de l’inverno semo dentro” .

Oppure, “Candelora, dell’inverno semo fora, se ce nengue o se ce piove ce ne sta 49, se ce fa solin solello c’è 40 dì dinverno“.

Il nome, dunque, deriva dal fatto che in questo giorno durante la celebrazione eucaristica si benedicevano e distribuivano ai fedeli candele, simbolo religioso che rappresentava la luce di Gesù, ma per i contadini erano un segno di difesa contro calamità e tempeste e si accendevano in quelle giornate in cui il mal tempo metteva a rischio il lavoro nei campi .

Quando il cielo si faceva scuro, e minacciava grandine, si accendeva la candela dinanzi alla finestra sperando che il raccolto fosse salvo, intanto il prete suonava le campane.

Era credenza popolare, infatti, che il suono delle campane rompesse l’aria e facesse così spostare il temporale.

Riaffiorano i ricordi di chi ha vissuto l’infanzia nelle campagne, una tradizione che sopravvive in un mondo fatto di tecnologia, un mondo in cui l’arrivo di temporali e intemperie si può conoscere in anticipo, ma che non siamo in grado di quantificare e spesso accadono tragedie come quella dello scorso settembre nel Senigalliese.

Sembra quasi buffo e banale in situazioni difficili affidarsi alla luce di una candela, ma la natura è libera di decidere e, forse, l’unica speranza, a volte, si può trovare proprio in quella fiammella.

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