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UNIONI MONTANE Approvata proposta di legge che ne semplifica l’ingresso

Enzo Giancarli: «Aiuterà i piccoli Comuni a crescere e ne favorirà l’aggregazione»

ANCONA, 24 luglio 2020 – Non solo una proposta di legge di carattere tecnico ma un atto politico. Così il consigliere Enzo Giancarli in aula ha definito la proposta di legge n.370 approvata all’unanimità dal titolo “Norme in materia di unioni montane e di esercizio associato delle funzioni dei Comuni montani” a iniziativa dei consiglieri Traversini, Sciapichetti, Giancarli.

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Enzo Giacarli

Una legge avente lo scopo di aiutare i piccoli Comuni a crescere e di favorire l’aggregazione di iniziative nell’ottica di rilancio delle aree interne e di una valorizzazione dei servizi eco sistemici.

«Con questa nuova norma- spiega il consigliere Giancarli- i Comuni che richiederanno l’ingresso nelle Unioni Montane dovranno avere una risposta in tempi brevi, entro 3 mesi secondo la Pdl, ed entro uno grazie all’emendamento presentato dalla Commissione. Una eventuale bocciatura dovrà essere motivata e saranno individuate premialità per i processi di aggregazione. Si partirà dal 1° gennaio 2021 e sarà una operazione che completerà la riforma fatta alcuni anni fa con la legge 35 del 2013. Dobbiamo dare la possibilità ai Comuni che lo chiedono di entrare nelle Unioni Montane perché queste rappresentano le specificità dei territori che debbono essere valorizzati. Con questa norma diamo la possibilità ai piccoli Comuni dell’entroterra, anche per quelli non confinanti nei territori delle Unioni Montane di aggregarsi perché questo significa uniformare i servizi ed avere minori costi cioè in altre parole aiutare i territori a crescere».

Una legge che va a sanare la pratica della mancanza di risposte ai Comuni che vogliono entrare nelle Unioni Montane e che garantisce che se l’Unione Montana non dà una risposta, questa è da considerarsi affermativa.

«Le Unioni Montane a base volontarie furono create per sopperire allo scioglimento delle Comunità Montane – spiega Giancarli – ma alcuni Comuni ne rimasero fuori, con questa nuova norma si dà la possibilità ai Comuni che chiedono di entrare a farne parte di avere un riscontro in tempi brevi mentre attualmente i riscontri tardavano ad arrivare ed i Comuni restavano nell’incertezza».

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