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Cronaca

VALLESINA “FERMATE LA STRAGE DI DAINI E CAPRIOLI”, IL WEB INSORGE E CHIEDE LA MESSA IN SICUREZZA DEL CANALE LUNGO L’ESINO

VALLESINA, 22 maggio 2017 – A metà mattinata più di 10.000 affezionati e non solo, hanno visitato il nostro quotidiano on-line QdMnotizie per leggere l’articolo pubblicato ieri (21 maggio) sui cervidi morti affogati nel canale che costeggia la strada che dalla Abazia di Sant’Elena conduce nell’omonimo borgo e da li fino a Serra San Quirico.

Più dell’articolo sono state le numerose foto ad attirare l’attenzione dei nostri lettori, perché i cervidi affogati, e ultimamente anche un tasso, hanno suscitato scalpore e indignazione; i commenti che ci sono pervenuti, tantissimi, parlano di orrore per queste povere bestie morte così disgraziatamente e chiedono se tutto ciò poteva essere evitato.

In alcuni tratti la vegetazione ha distrutto la recinzione lungo il canale d’acqua

Possiamo dire solo che l’ente proprietario ha assolto per buona parte alla messa in sicurezza impiantando le reti che, invece, in alcuni brevi tratti mancano; in altre parti del canale le recinzioni sono state abbattute dalla caduta di grossi rami durante temporali e con vento forte.

Il nostro articolo e quelle pietose foto sono arrivate ovunque, postate anche a noti personaggi della politica attiva come l’on. Emanuele Lodolini, il consigliere regionale Enzo Giancarli, Legambiente di Jesi, muovendo un senso unanime di disapprovazione.

Stendendo l’articolo con a fianco la sequenza di foto, abbiamo provato un senso di raccapriccio, di indignazione, perché ciò si potrebbe evitare, magari non del tutto perché questi animali si muovono perlopiù di notte e sono imprevedibili, ma con azioni tecniche appropriate si potrebbe davvero trovare la soluzione.

Ritornando su vecchie considerazioni, già consumate dai lettori, torniamo a domandarci:”Che senso ha ripopolare le nostre zone periferiche con fauna selvatica protetta quando poveri caprioli e daini finiscono annegati in un canale dove ci sono tratti di sponda senza recinzione?”

Ma non vogliamo neppure capire perché “Ciò possa ancora accadere nonostante i residenti abbiano inoltrato questo allarme documentato a più Enti e sia rimasto inascoltato?”

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