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Cronaca

VALLESINA FRENANO LE CHIUSURE DI ATTIVITÀ ARTIGIANE: JESI TORNA CON IL SEGNO PIÙ

VALLESINA, 22 aprile 2016 – Non accadeva da tempo. Il saldo tra chiusure e aperture di aziende artigiane nel Comune di Jesi torna in positivo seppure con una variazione minima ( +1) data dall’apertura di 19 attività a fronte di 18 chiusure. Il numero di aziende registrate cresce passando dalle 967 del primo trimestre 2015 alle attuali 978: la parte preponderante è rappresentata dalle costruzioni ( 315), dai servizi alle persone (307 imprese), manifatturiero ( 195) e servizi alle imprese ( 157).
In Vallesina, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Unioncamere – Infocamere nel primo trimestre di quest’anno sono nate 41 aziende e 52 hanno chiuso ( -11). Da tenere in considerazione che nello stesso periodo dello scorso anno il saldo era a – 24. Sono dati che non dimostrano ancora una effettiva inversione di tendenza.
Da tempo l’artigianato del nostro territorio (le aziende artigiane registrate in Vallesina sono 2.113), dice Giuseppe Carancini segretario della Confartigianato di Jesi, è in attesa di una ripresa, o forse bisognerebbe parlare di una ripartenza dell’economia. Il quadro complessivo si conferma di difficoltà ( a soffrire di più in Vallesina secondo i dati del primo trimestre sono i servizi alle persone e le costruzioni), tuttavia si manifestano timidi segnali positivi che vanno consolidati.
La crisi ha causato molti cambiamenti nella struttura economica, ma ha anche mostrato ancor di più la forza del suo tessuto produttivo, formato dagli artigiani e dalle micro e piccole imprese che hanno dato e continuano a dare al nostro territorio gli elementi necessari per reagire.
Non sono più rinviabili politiche economiche e di sviluppo finalizzate a rafforzare il sistema delle imprese e la microimprenditorialità diffusa, garantendo ed assicurando, innanzi tutto, un accesso al credito e a costi contenuti – dichiara il segretario della Confartigianato di Jesi – occorrono condivisioni forti con il sistema bancario che deve continuare a svolgere il proprio ruolo a sostegno e finanziamento delle imprese.
Alle nostre imprese serve liquidità per ripartire, senza accesso al credito non c’è modo di metter mano a investimenti e innovazioni e questi due fattori sono fondamentali perché il sistema produttivo locale torni a funzionare e garantire sviluppo. La liquidità è ossigeno indispensabile alla vita delle aziende e in questa fase in cui occorre sostenere al meglio e con quanta più forza e impegno possibile la ripresa delle imprese non è sostenibile una strozzatura creditizia, sono al contrario essenziali qualità e quantità dei finanziamenti.

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