Segui QdM Notizie

Cronaca

VALLESINA, LA STANGATA TARI…MI COSTI, LA MINORANZA DI MONTE ROBERTO: “CHIUDETE IL CIS”

VALLESINA, 16 marzo 2015 – Un fatto è certo, abitare a Castelbellino è come risiedere in una località di lusso, diciamo Capalbio o Portofino. Il motivo? Le tasse. Anzi, ci correggiamo: la tassa, ovvero la Tari. Intendiamoci, se un residente di Castelbellino piange quello di Monte Roberto non ride.

Prendiamo come esempio due persone che hanno un appartamento di 100 mq, ebbene a Castelbellino per la raccolta dei rifiuti se ne vanno 230 euro; praticamente il doppio di chi risiede a Mondolfo (PU) che ha una tassa di 101 euro. Siccome Mondolfo è lontano, allora ecco che Monte Roberto chiede ai cittadini 185 euro, Maiolati 147 euro, Monsano 142 euro e Arcevia 138 euro. Se invece di due persone si pensa ad un nucleo di quattro individui che possiedono un appartamento di 150 mq, la tabella dà questo responso: Castelbellino (378 euro), Monte Roberto (292 euro), Maiolati (263 euro), Monsano (258 euro), Arcevia (216 euro) e Mondolfo (201 euro).
E passiamo alle attività. Per un negozio di 100 mq un commerciante di Castelbellino sborsa 325 euro, superato dal collega di Maiolati che deve pagare 400 euro e quello di Mondolfo 340 euro. Certo, non ha di che essere allegro dato che a Monte Roberto pagano 238 euro, a Monsano e ad Arcevia 210 euro. Se poi diamo uno sguardo alle attività imprenditoriali, un capannone di 1000 mq a Castelbellino si trovano una tassa di 2600 euro, a Maiolati 2612 euro, 2065 euro a Mondolfo e 1800 euro a Monsano. Tra le amministrazioni più virtuose ci sono Monte Roberto (1862 euro) e Arcevia (1490 euro).
A riportare questi dati è il gruppo di minoranza consiliare “Monte Roberto cambia” che hanno avuto l’effetto di un sasso lanciato in una piccionaia. Non tanto per quel costo della vita a Castelbellino ma per il fatto che la sinistra radicale ha puntato il dito contro il Cis. Sostiene l’opposizione: “Perché la gestione affidata al Cis provoca questo risultato negativo? È il momento che gli amministratori diano spiegazioni non demagogiche sulle sostanziali differenze. E ci domandiamo come mai le nostre tariffe sono così elevate rispetto anche a chi fa raccolta a “porta a porta”. Occorrono programmi per la diminuzione ed omogeneità delle tariffe, di contrasto all’abbandono e allo scarico abusivo dei rifiuti, di chiusura e non di ampliamento della discarica”. Poi arriva la stoccata: “Che fine hanno fatto gli utili finiti nelle casse del Cis, derivati dalla gestione della discarica? Perché i Comuni non li ripartiscono per l’abbassamento della Tari?”
Insomma, una seconda bordata dopo quella del Movimento 5 Stelle di Maiolati che nei giorni scorsi aveva dato vita con il presidente del Cis, Sergio Cerioni, ad un vivace dibattito sull’argomento a colpi di numeri. Ma la sostanza non cambia, sul Cis si stanno addensando grossi nuvoloni…
(Redazione)

News