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VALLESINA VISITE SPECIALISTICHE, TDM E CITTADINANZA: “REGIONE LATITANTE SUI RIMBORSI”

L’ultimo incontro si è tenuto nel luglio scorso, da quel momento è sceso il silenzio sull’argomento

 

 

VALLESINA, 12 gennaio 2019 – Ad oltre 5 mesi dall’incontro tenutosi in Regione tra lo stesso ente ed i rappresentanti di Cittadinanza Attiva e del Tribunale per i diritti del Malato di Jesi e Fabriano, tutto è rimasto come prima; i cittadini ai quali spetterebbero dei rimborsi per aver pagato visite specialistiche più care di quelle previste dal decreto legislativo 124/1998.

A tale proposito gli organismi rappresentanti la cittadinanza hanno diffuso un comunicato stampa nel quale si spiega quanto avvenuto in merito al motivo della controversia.

“Il 28/7/2018 – si legge nel comunicato – rendevamo noto ai cittadini marchigiani che, a seguito di una nostra richiesta formale, si era costituito, presso la sede della Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Marche, un tavolo di confronto sulla questione dei rimborsi, previsti dal decreto legislativo 124/1998, della maggior somma pagata a parte del cittadino, rispetto alla quota ticket, nel caso di accesso tramite intramoenia alla prestazione diagnostica o specialistica che il servizio sanitario regionale non è stato in grado di garantire nei tempi massimi di attesa previsti. Il primo incontro con l’ARS marche – prose la nota – ci aveva fatto ben sperare che si potesse gestire la questione dei rimborsi a livello regionale con l’individuazione di un percorso condiviso e soprattutto con l’individuazione delle risorse economiche da destinarsi ad un fondo che doveva essere costituito ad hoc per la liquidazione, suggerendo peraltro di utilizzare, per la costituzione di detto fondo, le somme (almeno in parte) versate alle aziende sanitarie ed ospedaliere dai medici che svolgono attività in intramoenia (il così detto Fondo Balduzzi) e precisamente il 5% dei loro compensi derivanti dalla libera professione. Ebbene da quell’incontro fatto a luglio scorso – sottolineano i rappresentanti di Cittadinanza Attiva – ancora oggi, tutto tace da parte della Regione, nonostante ulteriori solleciti; tutto ciò ci fa ritenere che, ancora una volta, ci  eravamo illusi che con l’Istituzione regionale si potesse dialogare al fine di fornire risposte al cittadino su una questione che vede ancora una volta i pazienti mettere mano alla propria tasca per poter avere una prestazione sanitaria garantita dalla nostra costituzione. In considerazione che il TDM continua a ricevere richieste di rimborso, confidando sempre in un positivo riscontro da parte della Regione, dell’ARS Marche, in una ripresa delle attività del tavolo, ci si riserva di valutare ulteriori strade, non esclusa quella legale, a tutela dei cittadini, nel caso specifico di un diritti sancito da un’apposita legge”.

Il comunicato porta la firma della Segretaria generale di Cittadinanza Attiva Marche, Avv. Monia Mancini, del Coordinatore dell’Assemblea di Cittadinanza Ancona, Sig. Giovanni Torresam, del Dr. Pasquale Liguori, coordinatore del TdM Jesi e del Sig. Ernesto Barocci, coordinatore del TdM Fabriano.

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