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Cronaca

VERTENZA ELICA Monito Fiom: «Il dialogo ancora non c’è»

«Fondamentale ed urgente la convocazione del tavolo per capire se esistono realmente i presupposti per una discussione»

FABRIANO, 6 luglio 2021 – Dopo la sospensione del piano industriale annunciata da Elica durante l’incontro al Mise della scorsa settimana (leggi l’articolo), la Fiom mantiene alta l’attenzione sulla vertenza osservando che ancora un cambio di passo non c’è stato nella trattativa.

«Nei giorni immediatamente successivi non abbiamo visto un modo molto diverso di approcciare alle discussioni, anzi – spiega Pierpaolo Pullini della Segreteria della FIOM CGIL di Ancona e responsabile per il territorio fabrianese – il giorno seguente al tavolo ministeriale sono stati notificati i provvedimenti giudiziali a 13 persone oggetto dei 3 giorni di sospensione, soprattutto donne: davvero un bel modo di iniziare una nuova fase di dialogo e confronto, portando le lavoratrici ed i lavoratori in tribunale. È chiaro che sarà dato a tutte ed a tutti il massimo delle coperture e di ogni assistenza si riterrà necessaria».

«Inoltre da questa settimana, un’altra tipologia di cappa ha cessato  definitivamente di essere prodotta nello stabilimento di Mergo e vengono esternalizzate verso fornitori, senza neanche ricadute occupazionali sul territorio – prosegue Pullini – auspicabile che risposte esaustive vengano date ai temi posti dalle RSU negli stabilimenti già nei prossimi giorni, per rispondere alle esigenze dei lavoratori. Fondamentale ed urgente la convocazione del tavolo per capire se esistono realmente i presupposti per una discussione, atta a modificare radicalmente il piano di Elica, incentrata sui prodotti che devono e possono garantire il futuro e la prospettiva dell’azienda sul territorio».

«Si corre il rischio che mentre si aspetta il piano proceda in maniera irreversibile dopo 3 mesi di duro scontro sindacale – conclude Pullini –  è ora di iniziare la vera discussione, ottenuta con forza dai lavoratori che non hanno intenzione di regalare nulla al management. Azienda e Mise convochino al più presto i tavoli promessi».

(Redazione)

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