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Cerreto d'Esi

VERTENZA ELICA «Prendere la decisione di chiudere adesso è da vigliacchi»

Il duro attacco del gruppo consiliare Cerreto D’Esi Bene Comune

FABRIANO, 3 aprile 2021 – Dopo la durissima presa di posizione dei sindacati, con la richiesta di un immediato confronto al Mise e le accusa al titolare del ministero («Ci auguriamo che almeno stavolta il ministro risponda alla nostra richiesta e si interessi alle vicende dell’industria e del lavoro, verso cui continua ad ostentare la più assoluta indifferenza»), la politica locale prova a far sentire la sua voce.

Durissima la presa di posizione del gruppo consiliare Cerreto d’Esi Bene Comune, che contesta aspramente la scelta di trasferire linee in Polonia, l’individuazione di oltre 400 esuberi e la chiusura dello stabilimento cittadino (con la conseguente trasformazione/ridimensionamento di quello di Mergo).

Poi prosegue nell’analisi il gruppo consiliare, analizzando i rischi legati alla perdita di posti di lavoro e ipotizzando ripercussioni sull’indotto. «Prendere la decisione di chiudere adesso, durante una pandemia, e senza avere peraltro nessuna giustificazione per farlo, è da vigliacchi. Chissà che il proprietario non sia troppo impegnato, magari a pensare a scegliersi un altro yacht, per fornire risposte a chi vuole lasciar morire di fame. I lavoratori si sono chiesti infatti “perché non ha avuto il coraggio di dircelo in faccia?” Forse sa di essere nel torto, forse si sente giustificato dal fatto che “il mercato va così”, forse si vergogna di ciò che sua madre penserebbe di lui, guardando cosa sta combinando in questi giorni». 

«Per l’azienda – ancora il gruppo consiliare di minoranza di Cerreto – che se la cava benissimo da sé, averlo come padrone sembra oggi più una rimessa che un guadagno. Pensando alle conseguenze delle sue politiche scellerate, irresponsabili, potremmo rimproverare qualcuno se i lavoratori scegliessero di occupare la fabbrica, di bloccare entrate e uscite delle merci? Quante provocazioni e quanti attacchi alla propria sicurezza devono sopportare gli operai finché ci si renda conto di avere esagerato, di stare comportandosi in maniera illegittima e malvagia? ». 

Dobbiamo andare a mostrare solidarietà agli operai in lotta

«Oggi allo stato, agli enti pubblici, all’azienda, i lavoratori chiedono soluzioni immediate, c’è una parte di società che vuole resistere e lottare per poter restare, per non abbassare uno standard di vita, che gli appartiene di diritto. Dobbiamo andare a mostrare solidarietà agli operai in lotta. Questi primi presidi a Cerreto d’Esi e Mergo rimangono attivi fino a lunedì 5 aprile: basta poco – concludono, chiedendo ai cittadini di rimanere accanto ai lavoratori – portare una bottiglietta d’acqua, un caffè, a coloro che stanno sotto il sole a protestare per i loro diritti. Facciamogli vedere, per una volta, che il territorio è con loro, è solidale, e che non sono soli». 

(Redazione)

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