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Cerreto d'Esi

VERTENZA ELICA Una Pasqua di presidio e solidarietà

Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana: «I lavoratori mostrano solidarietà e responsabilità, i padroni se ne scappano con il bottino»

FABRIANO, 4 aprile 2021 – Prosegue la mobilitazione di Elica tra Mergo e Cerreto d’Esi, con i lavoratori costretti ad affrontare una Pasqua di tensione e preoccupazione.

Nei giorni scorsi infatti l’ufficilità di un piano industriale (descritto dall’azienda come necessario per la sopravvivenza dell’intero gruppo) che porterà ad una riduzione dei volumi produttivi (da 1.400.000 a meno di 400.000), chiusura di reparti a Mergo la chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi, trasferimento di linee produttive a maggiore in Polonia e 409 (su 560) esuberi.

Tanta preoccupazione e smarrimento, e ancora reazioni politiche a sostegno di lavoratori e contro le scelte della multinazionale. «Il Partito Socialista Italiano della provincia di Ancona si stringe intorno ai lavoratori ed alle loro famiglie colpiti da questa ennesima sciagura e stigmatizza le decisioni aziendali di spostare la produzione in paesi dove è possibile sfruttare ancora di più la manodopera. Chiediamo un intervento forte ed immediato del Governo Italiano e regionale affinché, non solo si trovino soluzioni per i lavoratori interessati, ma soprattutto per una politica industriale che cambi completamente questa tendenza all’impoverimento della nostra regione.».

«Inaccettabile – spiega il consigliere dei Civici Marche Giacomo Rossi – perché non possono essere i lavoratori del gruppo a scontare mere logiche finanziarie che portano a spostare la produzione in paesi terzi a scapito del capitale umano. Dopo tutto quello che il territorio fabrianese ha dovuto pagare e sta pagando, in termini di deindustrializzazione, è inammissibile leggere ancora di piani di ristrutturazione aziendale basati sulle delocalizzazioni. Plaudo all’iniziativa già intrapresa dalla Giunta di convocare l’Azienda per la prossima settimana».

Sostegno anche dalla parlamentare Dem Alessia Morani, anche lei ieri a Mergo. «Al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Elica. Elica deve ritirare il piano di delocalizzazione. Il governo e la regione intervengano immediatamente»

A Mergo il sostegno di Fratelli d’Italia (Alta Vallesina) che con con Carlo Ciccioli e una rappresentanza e Marco Barattini, Diego Furlanetto, Paolo Bernardini, Mario Bondoni sono andati a sostenere il presidio dei lavoratori.

La visita al presidio di Mergo di Fratelli d’Italia

Anche il fronte anarchico italiano (sezione di Jesi, Chiaravalle e Ancona) esprime solidarietà e vicinanza. «A governi locali e nazionali vanno chiesti da subito un sostegno alle famiglie che verranno a trovarsi in difficoltà e una prospettiva di reddito certo per i lavoratori licenziati. Per l’impoverimento economico dei territori, dato da una politica industriale scellerata, non ci facciamo illusioni sulla capacità (e possibilità) di impedirlo da parte dei signori del palazzo. Da parte nostra, come lavoratori e come anarchici crediamo che di fronte a questi drammi non si deve restare da soli, non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno, dunque costruire reti per tutelare chi di noi ha ed avrà più difficoltà rimane una priorità, per prevenire tragedie umane e famigliari»

Dura anche la presa di posizione dal deputato e segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che non ha risparmiato critiche dure nei confronti di Francesco Casoli.

«Qualche giorno fa il presidente del gruppo, un ex senatore Forza Italia annuncia oltre 400 esuberi, perché l’azienda sposta la produzione in Polonia. Il tutto dopo aver preso i soldi della cassa integrazione anche dalle tasche dei cittadini italiani. Considerate che i lavoratori, per difendere l’occupazione ed evitare che alcuni colleghi venissero licenziati, hanno anche deciso di ridursi l’orario di lavoro, rinunciando a una parte dello stipendio. I lavoratori mostrano solidarietà e responsabilità, i padroni se ne scappano con il bottino, per guadagnare di più.Io presenterò una interrogazione al governo.Ma due questioni vorrei porle subito: gli ammortizzatori sociali servono per tutelare i lavoratori e non per ingannarli. La seconda è: dove sta la destra? Quella che “prima gli italiani”?».

(Redazione)

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