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il parere dell’esperto

VETERINARIA LA DISPLASIA D’ANCA

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

 

 

Dott. Martino Gregori, Medico Veterinario

La displasia d’anca

 

La Displasia d’anca consiste nell’alterato sviluppo dell’articolazione dell’anca, composta dalla testa del femore e dall’acetabolo, ovvero la porzione di bacino che la accoglie. Questa anomalia comporta nel tempo un dolore cronico progressivo ed una ridotta mobilità per l’animale. Si riscontra prevalentemente in cani di taglia grande, con una incidenza che può raggiungere quasi il 50% dei soggetti nelle razze più predisposte.

Come si instaura

È una malattia di natura multifattoriale, ovvero sono presenti numerose concause che contribuiscono a determinarla, cioè fattori ambientali (pavimenti scivolosi, alimentazione inadeguata, attività fisica impropria, traumi, etc.) e genetici (alterazioni cartilaginee e muscolari dell’anca). La displasia si sviluppa quando c’è una disparità tra la crescita lenta delle masse muscolari, e quella troppo rapida delle strutture ossee. Alla nascita l’articolazione è sana, solo in seguito il ritardo di sviluppo delle masse muscolari, che impedisce il contatto ottimale tra le superfici articolari, genera instabilità nell’articolazione, e quindi la deformazione delle componenti ossee articolari.

Prevenzione

La malattia può essere ostacolata mantenendo la congruità dell’articolazione fino al raggiungimento di una adeguata ossificazione dell’acetabolo, che avviene mediamente intorno ai sei mesi d’età. Per prevenire o ridurre lo sviluppo e la gravità della displasia è necessario mantenere sotto controllo il tasso di crescita dei cuccioli, che non deve essere eccessivamente rapido, gestendo attentamente l’alimentazione e monitorando il peso dell’animale. Bisogna inoltre prestare attenzione ad evitare grandi cadute o movimenti impropri, come anche superfici scivolose, per scongiurare il rischio di lesionare precocemente l’articolazione. La frequenza della displasia è inoltre riducibile, ma non eliminabile, facendo riprodurre solo cani radiograficamente sani, poiché genitori displasici hanno probabilità molto maggiori di avere cuccioli a loro volta displasici.

Dott. Martino Gregori

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