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Viva Servizi Approvato all’unanimità bilancio 2022: crescono investimenti e ricavi

Si punta all’abbattimento di un terzo della percentuale di dispersione entro marzo 2026

Ancona – L’assemblea dei soci di Viva Servizi Spa, società che gestisce il servizio idrico integrato in 43 Comuni della provincia di Ancona, ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo del 2022. I principali indicatori evidenziano ricavi per 75 milioni di euro, utili per circa 3 milioni di euro interamente reinvestiti e resi possibili grazie al lavoro dei 358 dipendenti in forza all’azienda. I dati sono stati presentati ai soci dal presidente Chiara Sciascia e dal direttore generale Moreno Clementi (foto in primo piano).

«Nonostante le difficoltà – ha affermato la presidente – siamo riusciti a realizzare quasi 27 milioni di euro di investimenti, +12% rispetto all 2021, che fanno innalzare a 68 euro per abitante servito l’ammontare di investimenti realizzati, ben al di sopra della media Italia 2021 pari a 56 euro ad abitante. Rileviamo – ha aggiunto – che anche con questi risultati il fabbisogno di investimenti richiesti dal servizio idrico è in costante crescita e Viva Servizi possiede competenze tecniche e capacità progettuali per realizzarli».

Chiara Sciascia, Moreno Clementi

Insieme all’Autorità d’Ambito, Viva Servizi mantiene una costante attenzione per intercettare fondi e contributi nazionali ed europei che ha portato, tra l’altro, all’assegnazione di quasi 15 milioni di fondi per la realizzazione del progetto di digitalizzazione di buona parte della rete idrica che costerà complessivamente 37 milioni e consentirà di puntare entro marzo 2026 all’abbattimento di un terzo della percentuale di dispersione, portandola a circa il 23%, dall’attuale 36%, mentre la media nazionale è al 39%.

L’azienda segnala anche l’efficacia delle azioni di sensibilizzazione per preservare la risorsa idrica avviate ormai da anni sia tra i più giovani sia attraverso una campagna pubblicitaria dedicata.

«Il dato sulla contrazione dei consumi pro capite – ha detto il direttore generale Moreno Clementi – è pari a 10 litri per abitante al giorno. Il consumo per abitante al giorno si è attestato a 186 litri, che si riduce a 137 litri per abitante al giorno se si prendono in considerazione i soli consumi domestici».

«Captare acqua ha costi significativi – conclude – e quindi, investire per sensibilizzare a non sprecarla e ridurre le dispersioni significa anche tutelare una risorsa preziosa e limitata facendone un uso responsabile e consapevole»

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