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Cronaca

Jesi Caso Brocani: «Inaccettabile per malato di Sla non avere lo Spid per procura»

«Garantisco il mio impegno al fine di trovare una soluzione per le persone che vivono queste problematiche», afferma l’assessore Saltamartini

Jesi, 1 settembre 2022 – «Il fatto che gli enti deputati al rilascio dello Spid non lo forniscano ad Antonio Brocani, attraverso la moglie che ne ha la procura è inaccettabile» – prende posizione l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini sul caso dell’ex chef di Staffolo, nell’anconetano, 61enne malato di Sla e immobilizzato a letto da oltre 10 anni, che ha denunciato di non riuscire ad ottenere l’identità digitale.

Il problema, come ha spiegato la moglie Maila Pigliapoco (e come riportato l’altro giorno anche da Il Resto del Carlino), è che non le viene data la possibilità di utilizzare la procura perché non sostituirebbe l’identificazione del soggetto. Ma Antonio, essendo attaccato ad un respiratore, non può alzarsi. Eppure oggi lo Spid è indispensabile per accedere a qualunque portale pubblico e per l’espletamento di qualunque pratica amministrativa.

Tutto è nato, come ha spiegato la donna, per la compilazione del 730 e per l’accesso ai referti online: momentaneamente lei è riuscita a tamponare utilizzando la carta di identità elettronica rilasciata dal Comune di Jesi che è il Comune di residenza, ma teme che in futuro saranno poche le pratiche che il marito potrà espletare senza Spid.

Gli operatori delle Poste potrebbero rilasciare Spid tramite identificazione con videochiamata, ma in questo caso il problema sorge perchè Brocani non riesce a interagire con l’interlocutore.

«L’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, ha stabilito che non si può rilasciare lo Spid per procura – conclude Saltamartini – ma bisogna trovare un rimedio a questa stortura. Nelle Marche ci sono circa 150 malati di Sla, e molte altre persone impossibilitate a muoversi ed esprimersi, che devono espletare innumerevoli pratiche per procura. Garantisco il mio impegno per trovare una soluzione per le persone che vivono queste problematiche».

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