Iniziata la mobilitazione, occorre trovare al più presto un rifugio per gli 80 gatti
«La colonia felina che da anni sorge vicino al canile sanitario e che occupa detti manufatti dovrà essere spostata di alcune decine di metri. L’Associazione in questo momento si sta prodigando per avere un colloquio con il proprietario del terreno ed ottenere il permesso di sistemare i gatti in una zona vicina, in sicurezza e predisponendo dei ripari – spiega l’associazione I miei amici animali che gestisce il canile -. L’Asur Area Vasta 2 si è resa disponibile, alla fine dei lavori di trasformazione e riammodernamento del sito, a trovare una soluzione idonea per il mantenimento della colonia felina del Canile di Jesi».
La demolizione non riguarderà
solo l’area della colonia felina, gestita dalla volontaria
Antonietta che si occupa di circa
80 gatti, alcuni in
condizioni fisiche non ottimali, ma anche vari capannoni e manufatti in cemento, tutte le
opere e
recinzioni non autorizzate.
«Ieri fino alle 20 abbiamo liberato le aree dove i gatti dormivano (foto in primo piano) – spiegano i volontari evidenziando che diverse sono le strutture con il tetto in eternit, tra cui lo stesso canile -. Non vogliamo rischiare che rimangano sotto quando saranno abbattute. Abbiamo saputo di questi lavori, ma nulla di dettagliato, appena qualche settimana fa: nè il Comune nè l’Asur ci hanno fatto sapere come intendono risolvere lo stallo degli animali. Tre anni fa la parte esterna con i gatti è stata arricchita da casette in legno: se il problema era noto da tempo perché è stata fatta fare questa operazione?».
Già stamattina alcune persone si sono recate nella struttura per portare coperte e rendersi disponibili: «Abbiamo bisogno di crocchette specifiche e coperte».
Domani invece il canile sarà chiuso per via dei lavori di demolizione della copertura in amianto del capannone adiacente al canile, quello dove dormivano i gatti.
«Ci si è
adagiati troppo quando invece la
soluzione andava
trovata da tempo – commenta
Massimiliano Lucaboni -. Svariati anni fa avevo
sollevato la
questione del
tetto in
eternit del canile, problema per le
persone che vi lavorano oltre che per gli
animali, ma
non ho ricevuto risposta dal Comune.
Asur e Comune dovevano
confrontarsi prima con i
volontari perché la
vicenda legale che ha visto il proprietario del terreno
(Darini, ndr) contro l’
Asur aveva un
esito scontato a favore del privato. È
assurdo che l’assessore Napolitano incontri i
volontari solo martedì, a lavori ormai iniziati, e
ricordo che il Sindaco è la
prima autorità sanitaria. Invito tutti a
dare una
mano come possibile, io andrò nella struttura per
aiutare come posso».
L’emergenza era nota da tempo anche secondo Silvia Gregori, consigliera comunale: «Si è sempre andati avanti nonostante il problema fosse noto da almeno 15 anni. La normativa per le colonie feline non è rispettata nella struttura attuale pertanto la necessità di abbatterla è ovvia. Vedo disponibilità da parte del Comune e penso che i volontari dovrebbero confrontarsi con la proprietà per avere il via libera a realizzare una nuova e sicura struttura di accoglienza per i gatti».
Eleonora Dottori