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Ancona Ruba il cellulare a studendessa e vuole denaro per restituirlo, arrestato

Oltre all’uomo, finito a Montacuto, denunciato per estersione e lesioni anche il complice

Ancona – Nella serata di venerdì è stato posto in stato di fermo un cittadino tunisino di 28 anni, sbarcato a Lampedusa nel mese di agosto scorso e richiedente asilo politico, inoltre denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica un suo amico e connazionale di 24 anni.

Entrambe sono ritenuti responsabili dei reati di furto aggravato, estorsione e lesioni personali commessi nella serata del 16 ottobre in Piazza del Plebiscito e, solo il primo, per il reato di danneggiamento aggravato commesso nella stessa giornata in via Oberdan.

Il giovane arrestato, infatti, dopo aver preso di mira due studentesse universitarie molisane, le tallonava e, giunti all’interno di un bar di Piazza del Plebiscito, sfilava il telefono cellulare dalla tasca della giacca indossata da una delle due giovani e si dava repentinamente alla fuga verso via della Catena.

La ragazza, resasi conto del furto, ha chiesto di poter riavere il suo cellulare, così il complice la prendeva per un braccio e la accompagnava di fronte al ladro. Il complice intimava alla ragazza di consegnare denaro  per riavere il telefono, sempre trattenendola per un braccio per non farla scappare.

Consegnati 70 euro e restituito il cellulare il complice rimaneva in Piazza del Plebiscito e all’invito rivoltogli dalle ragazze di andarsene, si alterava sferrando calci all’indirizzo delle due studentesse colpendo una delle due (quella a cui era stato rubato precedentemente il telefono) con una bottiglia di birra di vetro e spintonava violentemente la sua amica facendola cadere a terra e procurandole lesioni a un gomito e a una gamba.

Le due ragazze sono state costrette a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso.

Il giorno dopo le due ragazze hanno denunciato il fatto e sono iniziate le indagini e sfruttando le immagini di video sorveglianza la Polizia è riuscita a risalire ai responsabili.

Dopo aver individuato l’autore del furto del cellulare, gli agenti hanno perquisito il suo alloggio trovando riscontri probatori sufficienti a dare corpo alle prove già acquisite.

Su disposizione del sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica dorica lo conducevano al carcere di Montacuto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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