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Cronaca

Chiaravalle Antonio Moscatelli: «Cacciato dal Pd perchè sono scomodo»

Il militante 72enne attacca: «Estromesso dal segretario pro tempore che non ha nemmeno i titoli per farlo, ha fatto tutto da solo, la verità è che mi rimproverano il mio dinamismo e il fatto che io prendo sempre posizione»

ChiaravalleAntonio Moscatelli quella porta l’ha sbattuta davvero.

«Se non ti sta bene, quella è la porta», gli aveva detto in una riunione Ivano Rocchetti, il segretario locale del Pd e lui, Moscatelli, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici dal 2008 al 2012 nella Giunta di centrosinistra guidata da Daniela Montali, denuncia l’illegittimità del ruolo del segretario locale e contesta la propria estromissione dal partito.

«Mi ha cacciato come se io fossi persona sgradita – spiega Moscatelli riferendosi a Rocchetti – e non ha nemmeno i titoli per farlo perché Rocchetti dovrebbe essere un segretario pro tempore, una sorta di traghettatore del partito che nessuno ha legittimato: non c’è stato un congresso cittadino né la sua investitura è venuta dal coordinamento provinciale o regionale. Ha fatto tutto da solo, dopo che si era dimesso il segretario precedente Pizzichini e avrebbe dovuto essere nominato un commissario».

Antonio Moscatelli ha 72 anni, è stato un comunista convinto, un uomo di partito, iscritto alla Fgci a 16 anni, nel 1976 iscritto al Pci e nel 2007 al Pd.

«Con l’entrata di Renzi sono uscito io e ho seguito Bersani. Poi fu lo stesso Rocchetti a propormi di tornare a iscrivermi. Cosa mi contesta il segretario? Due cose, la prima è che mi sarei candidato contro il Pd alle scorse amministrative e non è vero, la seconda è che avrei messo in dubbio la legittimità della sua elezione ed è vero, perché lui doveva avere il ruolo di semplice traghettatore: la verità è che mi rimproverano il mio dinamismo e il fatto che io prendo sempre posizione, senza reticenze e secondi fini».

Antonio Moscatelli, che è il padre del progetto delle piste ciclabili a Chiaravalle, gira con la sua bici con tanto di bandiera palestinese issata sul sellino ed è celebre per le battaglie a viso aperto, è deluso anche dal comportamento dei vertici provinciali.

«Il Pd nel 2007 ha ottenuto il 54% a Chiaravalle, circa 5.500 voti e aveva quasi 300 iscritti. Nel 2024 il Pd ha un ruolo del tutto marginale ed è divenuto un partito non democratico. Dal 2018 ad oggi il Pd non è stato mai protagonista nella vita politica locale nemmeno all’opposizione neppure oggi che ha il 32%. Ci sono problemi di capacità o di volontà e per la prima volta il Pd non è rappresentato in Consiglio comunale».

Lui chiede il rispetto delle norme statutarie e che intervenga la segreteria provinciale.

«Molti non entrano nel Pd perché il clima non è sereno. Denuncio il fatto che non si può espellere un militante, il Pd oggi a Chiaravalle dovrebbe fare opposizione e deve lavorare per tornare alla guida della città non con manovre sottobanco».

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