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COLDIRETTI L’agricoltura del futuro passa per i banchi di scuola

Lezioni al via alle elementari e boom di iscrizioni negli istituti agrari, prime visite in fattoria

ANCONA, 10 novembre 2021 – Con quasi il 16% in più di iscritti nell’ultimo anno scolastico è boom per gli istituti agrari, segno che i giovani vedono sempre di più l’attività agricola come una possibile traiettoria di futuro seguendo anche l’esempio dei 1.477 imprenditori agricoli under 35 marchigiani (143 solo nell’ultimo anno secondo i dati della Camera di Commercio) impegnati in coltivazioni, allevamento, produzione e vendita diretta, servizi di ogni tipo da quelli turistici a quelli legati al benessere e al welfare.

Senza dimenticare circa un migliaio di universitari iscritti alla facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Politecnica delle Marche. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sui dati Miur e Centro studi divulga diffusa in occasione della sfilata delle mucche sul red carpet per l’apertura della Fiera agricola e zootecnica di Montichiari, la più importante manifestazione italiana a livello internazionale dedicata all’allevamento, con oltre 47mila metri quadri espositivi dove gli agricoltori da tutte le regioni hanno portato i migliori esemplari delle più diverse razze ancora presenti in Italia.

Ma a prescindere dalla scelta dell’indirizzo di studi dopo la scuola dell’obbligo è bene formare le nuove generazioni al rispetto della natura e a un consumo consapevole che segue la stagionalità, la qualità dei prodotti e riduca gli sprechi.

Nei giorni scorsi è stato avviato, con le prime lezioni in classe e le prime visite in fattoria, il progetto Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare, realizzato da Coldiretti donne impresa Marche e destinato alle ore di educazione alimentare nelle scuole. Un progetto educativo al quale finora hanno aderito numerosi istituti scolastici in tutta la regione per circa 4mila alunni coinvolti.

Attraverso i tutor della campagna i bambini possono apprendere l’origine dei prodotti, capire se c’è qualcosa da correggere nelle proprie abitudini alimentari e muovere i primi passi in campagna tra gli animali e gli orti.

«La pandemia ha accelerato il fenomeno del ritorno alla terra – sottolinea Coldiretti – e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Alla crescita delle nuove generazioni, i consumatori del domani, per arrivare alle nuove leve dei futuri protagonisti del Made in Italy agroalimentare si passa per un’istruzione superiore e universitaria capace di trasmettere tradizioni e nuove competenze. In generale la presenza dei giovani è positiva per l’insieme dell’agricoltura nazionale e per il Paese poiché la capacità di innovazione e di crescita porta le aziende agricole dei giovani ad avere un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più».

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