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FABRIANO Centro diurno, riapertura lumaca

Scintille tra il sindaco Santarelli e la consigliera regionale Romina Pergolesi (M5S), summit in Comune per fornire il necessario supporto

 

FABRIANO, 1 luglio 2020 – Il centro diurno per anziani e per disabili riaprirà ma quando non è stato ancora deciso.  Ieri in Comune il sindaco Gabriele Santarelli ha tenuto un summit sull’argomento con il Coordinatore d’Ambito, il Presidente dell’ASP e l’Assessore ai servizi alla persona. Risultato? Sarà dato il necessario supporto, fanno sapere.

Gabriele Santarelli

Nel frattempo però l’argomento è diventato quanto mai scivoloso. Anche perché la consigliera regionale Romina Pergolesi (M5S), senza tanti giri di parole, ha gettato la croce addosso agli enti locali riguardo le riaperture di queste strutture: «Finalmente fatta chiarezza: la responsabilità è dei Comuni e sulla liberatoria avevano ragione le famiglie dei disabili».

Figuratevi se il primo cittadino poteva far passare una dichiarazione del genere. E infatti la replica non si è fatta attendere: «La riapertura dei centri diurni dimostra mancanza di conoscenza che per una consigliera da ormai più di 5 anni in commissione sanità è piuttosto grave. I progetti per la riapertura dei centri vengono redatti dai gestori dei centri e vengono sottoposti all’U.O.SeS (Unità Operativa Sociale e Sanitaria) che ne valida la correttezza e la rispondenza alle prescrizioni legate all’emergenza Covid. Una volta validato il progetto devono iniziare tutte le procedure necessarie che comprendono l’esecuzione dei tamponi a tutti gli utenti e a tutti gli operatori. Per questo motivo solo in rarissimi casi in regione sono stati riaperti dei centri e in tutto questo iter non vedo quali possano essere le responsabilità dei comuni».

Romina Pergolesi

L’argomento era venuto a galla nei giorni scorsi quando l’esponente grillina ha presentato una interrogazione in Commissione Regionale:  «Dalla risposta alla mia interrogazione, si apprende che ai Comuni e ATS è stato affidato il compito di rimodulare con ASUR il corrispettivo della quota sanitaria della retta del Centro, ma anche il proprio corrispettivo relativo ai costi di affidamento del servizio ed ente terzo tramite appalto già nella fase di chiusura. Su quest’ultima questione la regione ha sottoscritto un protocollo con il Sindacato e le centrali cooperative per l’applicazione dell’art. 48 del Decreto Legge 17/03/2020 n.18, con il quale si prevede la possibilità di retribuire ai gestori le prestazioni convertite in altra forma con quota parte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio subordinatamente alla verifica dell’effettivo svolgimento dello stesso, una quota per il mantenimento delle strutture interdette che, tramite personale, garantiscano l’immediata disponibilità delle stesse e il riconoscimento agli enti gestori di un contributo a copertura delle spese residue incomprimibili. Ringrazio le associazioni Anffas (Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità) ed Angsa (Associazione nazionale Genitori Soggetti Autistici), i genitori ed i comitati per le segnalazioni che hanno consentito di fare chiarezza sulla responsabilità` in capo ad alcuni comuni che non hanno programmato ancora la riapertura di servizi essenziali per le famiglie dei ragazzi disabili e che evidenziano l’assoluta estraneità della Regione riguardo le iniziative individuali di chi chiedeva ai familiari di sottoscrivere una liberatoria  contente una accettazione rischi e esonero da responsabilità con cui il richiedente sollevava il gestore e soggetto inviante da ogni responsabilità per rischio di malattia da contagio per i servizi».

Fino a quel momento Santarelli si era morso le mani per non rispondere ma all’ennesimo calcio negli stinchi ha dato fiato alle trombe: «Si dice che era in corso un rimpallo di responsabilità tra comuni e Ambito, cosa che a me non risulta affatto. Ho evitato di replicare perché ritengo che questo sia un tema delicato che non merita strumentalizzazioni ma a questo punto non posso farne a meno». Poi la stoccatina finale: « E poi la Pergolesi non è più una consigliera del M5S, se mai lo fosse stata».

(red.)

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