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Fabriano

Fabriano Impianto fotovoltaico: «I perché del “No”»

Associazione Fabriano Progressista spiega le motivazioni della sua contrarietà ai pannelli fotovoltaici in zona Paterno

Fabriano – Venerdì 1 marzo, l’Amministrazione comunale, convoca un incontro ad Argignano rivolto alla cittadinanza di Bassano, Argignano e Paterno senza riportare nella locandina di che cosa si sarebbe discusso. Ma tutti immaginavano che l’argomento sarebbe stato la realizzazione di un impianto fotovoltaico nella piana di Paterno e della costruzione di un elettrodotto che si svilupperà lungo il territorio attraverso le colline di Bassano fino a raggiungere la centrale elettrica di Santa Croce.

Tre ettari di pannelli fotovoltaici, cinque km di linea (elettrodotto) e 60 tralicci caratterizzeranno questo intervento. Si andrà a colpire in modo irreversibile un angolo del territorio fabrianese tra i più interessanti dal punto di vista ambientale, tra i pochissimi non inquinati dal cemento e privi di tralicci di qualsiasi genere, che richiama uno scorcio del meraviglioso ambiente della Val d’Orcia, Patrimonio dell’Unesco.

La presentazione del progetto è stata fatta dalla Sindaca, dal vice Sindaco e dall’Assessore ai lavori pubblici. In quella sede abbiamo appreso che i consiglieri comunali di maggioranza e quelli di minoranza venivano a conoscenza per la prima volta del progetto, malgrado la giunta già nell’agosto del 2023 ne avesse avviato la procedura.  Altresì dicasi per i cittadini presenti, rimasti sconcertati dal comportamento della Sindaca e dell’amministrazione che solo oggi ha informato le popolazioni interessate e a iter di approvazione del progetto avanzato.

Grande indignazione è stata espressa dai cittadini per questo scempio ambientale. Fabriano Progressista si adopererà in tutte le sedi per impedire la realizzazione di un impianto in quei luoghi e con quelle metodologie. Il territorio fabrianese è già caratterizzato da decine e decine di capannoni e fabbriche, peraltro in gran parte non più attivi, disseminati negli anni in modo indiscriminato in nome di una crescente domanda di produzione di beni e che sono diventati dei cimiteri sparsi non compatibili con l’ambiente circostante.

Vogliamo davvero aggiungere a tutto questo, degli impianti fotovoltaici ed elettrodotti che sfigureranno ancora di più il territorio, sottraendolo alla sua funziona naturale, che è l’agricoltura? Sarebbe un errore grossolano a danno delle nuove generazioni.

Non sarebbe più opportuno riutilizzare proprio questa miriade di tetti abbandonati, per generare energia pulita?

Vogliamo sapere chi aveva interesse a mettere il silenziatore su questa vicenda. La Sindaca o chi per lei ha partecipato alla conferenza dei servizi in Provincia, ha provveduto alla pubblicazione all’albo pretorio del progetto, omettendo di riportare l’oggetto e cioè “costruzione elettrodotto” e il nome della ditta.  Non solo, da alcuni giorni la pubblicazione numero 1855 del 30.11.2023 è scomparsa dall’elenco dell’albo pretorio. Fatto grave che provvederemo a far chiarezza con un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona, se necessario. Notizia dell’ultima ora, martedì 12 marzo conferenza dei servizi in Provincia e ancora una volta nessuno è stato informato, neppure i consiglieri di maggioranza.

Dopo alcune pressioni da parte di ambienti della maggioranza, la Sindaca, si legge in una nota del giorno successivo di aver avanzato alcune proposte per migliorare il progetto, tipo che l’elettrodotto utilizzi “la linea elettrica esistente” e quello di aver chiesto alla ditta “la stipula di una convenzione per l’utilizzo delle compensazioni che la medesima dovrà corrispondere a beneficio dei territori interessati”.

Crediamo che l’atteggiamento tenuto dalla Sindaca e Assessori sia tipico di chi “chiude la stalla a buoi scappati” e quindi tardivo e soprattutto privo di una volontà a volerne impedire la realizzazione.

Ultimissima, la Sindaca lancia l’idea di una proposta di legge popolare per salvaguardare il territorio dagli scempi degli impianti fotovoltaici. È l’ennesima proposta per tergiversare e perder tempo prezioso. Infatti una proposta simile consiste nel confezionare un testo di legge,  raccolta di almeno 50 mila firme, sottoporla all’approvazione di camera e senato e rispettando i tempi burocratici, se ne andranno altri 2/3 anni. Quindi, altra proposta demagoga! Mentre il giornale va in stampa la il consiglio regionale, sta discutendo proprio questa materia per rendere meno impattante sul territorio elettrodotti e impianti fotovoltaici. Vorremmo saper quale contributo di idee ha dato questa amministrazione al consiglio regionale? Mentre gli strumenti in possesso di un Comune, tipo varianti urbanistiche, come mai non vengono adottate da questa amministrazione? E che avrebbero tempi più  ridotti rispetto all’iter di una legge di iniziativa popolare.

Fabriano Progressista sosterrà le iniziative del Comitato “Eco Logico SI  –  Eco Mostro NO” appositamente costituitosi, condividendone le finalità e gli obbiettivi. 

Associazione Fabriano Progressista

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