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FABRIANO LA PIAGA DELLA DISOCCUPAZIONE ARRIVA FINO ALLA CARITAS

“Molti vengono da noi a chiedere lavoro” dice don Marco Strona, un budget per andare incontro a chi non riesce a pagare il trasporto e mensa scolastica oppure l’affitto

 

La sede della Caritas

FABRIANO, 26 febbraio 2019 – Sono 982 le persone che nei dodici mesi dello scorso anno hanno chiesto aiuto al centro Caritas diocesano di Fabriano. Di questi, 608 sono donne e 373 uomini. “I dati non sono veritieri” spiega don Marco Strona, direttore del centro “Se si pensa ad esempio che dietro ogni donna ci può essere un nucleo familiare di 4 persone, ecco che il numero aumenta notevolmente”. Potrebbero essere un massimo di circa 4 mila, quindi, le persone che al 31 dicembre dello scorso anno si sono rivolte a questo servizio.

Un servizio che non si occupa solo di raccolta indumenti, ma che cerca di risolvere le problematiche di chi si presenta per un aiuto. “La cosa disarmante è che molti vengono qui a chiedere lavoro” continua don Marco “il che significa che sono già passati dal Centro per l’impiego o altre agenzie e non sanno più a chi rivolgersi”.

Manca il lavoro, questa è la problematica che più colpisce la città: le persone che si presentano allo sportello non riescono a pagare l’affitto, le bollette, nemmeno a fare la spesa. Dove può il centro interviene concretamente, pagando attraverso i fondi che riceve dal 8×1000; vengono fatti anche molti interventi in ambito scolastico, attraverso un budget economico che viene rilasciato a ogni famiglia per pagare libri, servizi di trasporto e mensa scolastica.

La situazione è preoccupante perché mancano i soldi per i beni di prima necessità. Iniziano ad esserci casi di persone che vivono in abitazioni senza riscaldamento o altri servizi. Per questi è attiva l’associazione San Vincenzo de’ Paoli che offre posti letto e servizio mensa, ma le persone si vergognano ad andarci e allora si è pensato anche a dei buoni erogati dalla Caritas, da spendere in alcune rosticcerie. Altrimenti c’è il Fabriano Social Market, dove rilasciano una tessera con cui si può fare la spesa.

In altri casi, da un ascolto attento, si scoprono dipendenze di ogni genere (dall’alcolismo al gioco) oppure situazioni di violenza domestica, e il centro interviene mettendo in contatto la persona che ne soffre con l’assistenza sociale. “Siamo sempre in contatto con l’assessore Lupini” sottolinea don Marco.

Non solo migranti o extracomunitari quelli che si rivolgono alla Caritas, ma anche molti giovani fabrianesi che non riescono a trovare lavoro. “La città è divisa in due parti” conclude don Marco “una è quella che popola i bar durante il week-end, l’altra è quella nascosta di chi vive la depressione economico-sociale. Non esiste più una fascia media, c’è chi sta benissimo a livello economico e chi invece non ha niente”.

Per quanto riguarda un discorso più ampio, i dati raccolti dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse mostrano che nella regione Marche, all’anno 2017, tra i maggiori bisogni manifestati dagli utenti che si rivolgono alla Caritas il primo è la povertà economica (88%) seguito dal problema occupazionale (72,7%).

Sara Marinucci

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