Segui QdM Notizie

Cronaca

Fabriano Raddoppio ferroviario: «Si rischia che faccia la fine della SS76»

Attaccato il progetto di Rfi che riporta dei costi e delle tempistiche non facilmente rispettabili e richisa di compromettere il territorio

Fabriano – Si è svolta oggi conferenza stampa tenuta presso la sede dell’Unione Montana alle ore 10.30, che ha presentato le varie criticità del progetto di raddoppio ferroviario Falconara-Orte, alla presenza del presidente del Comitato Gola della Rossa ing. Euthimios Kotraniàs, del sindaco di Serra San Quirico Tommaso Borri e dell’ing. Massimo Belcecchi.

In conferenza si è spiegato come il progetto proposto da Rfi (Rete ferroviaria italiana) riporti dei costi e delle tempistiche non facilmente rispettabili, alla luce anche di quello che è successo al tratto Terni-Spoleto, iniziato nel ’97 e non ancora terminato.

Soprattutto si è sottolineato come le nuove modifiche rischierebbero di compromettere il territorio, nel tratto Serra San Quirico – Genga.

«Non si è contro il raddoppio della linea Falconara – Orte, e del lotto 2 Serra San Quirico – Genga – ha ripetuto più volte il sindaco Borri – ma contro la devastazione che porterebbe il progetto Rfi, soprattutto in vista di altre alternative».

E’ stato presentato infatti dal comune di Serra San Quirico un progetto dell’ing. Belcecchi che si pone come alternativa, prendendo in considerazione le criticità del territorio coivolto nei lavori, soprattutto per quanto riguarda la presenza di acquedotti, come quello di Gorgovivo.

«Un progetto di questa portata non può essere realizzato coi tempi e i costi indicati da Rfi – spiega il presidente del Comitato Gola della Rossa, ing. Kotraniàs – e soprattutto deve esserci la certezza dei fondi, altrimenti si rischia che faccia la fine della Ss 76».

Per questo motivo è stata presentata, da parte del comune di Serra San Quirico, un’istanza di sospensione cautelare al Tar Lazio.

© riproduzione riservata

News