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FABRIANO WHIRLPOOL, ALTRI DUE ANNI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI: LA DISPONIBILITÀ DEL MINISTRO DI MAIO
3 Ottobre 2018
FABRIANO, 3 ottobre 2018 – Whirlpool: incontro al Mise nel primo pomeriggio. Roma come teatro del nuovo confronto tra sigle sindacali (Nazionali e territoriali), presidenti delle regioni Marche, Toscana, Lombardia e Campania e l’AD di Whirlpool Italia David Castiglioni.
L’incontro era parte integrante della richiesta da parte della multinazionale di ottenere la proroga degli ammortizzatori sociali per completare l’integrazione del piano industriale Emea. Ammortizzatori sociali che attualmente andranno a scadenza il prossimo 31 dicembre 2018
Piano industriale come base di partenza dell’incontro, con Di Maio ad ascoltare l’integrazione del piano industriale Whirlpool. Tra le pieghe del piano il supporto al piano ammortizzatori sociali per sostenere gli stabilimenti con più criticità (Circa 800 a rischio esubero tra Siena, Comunanza con 130 possibili esuberi, Napoli ed in parte Fabriano con il potenziale rischio esubero per 40 “colletti bianchi”).
Un piano dove Napoli prenderà la produzione di Comunanza e la specializzazione di quest’ultimo sito industriale nella produzione di lavasciuga. Ribadita dai sindacati la necessità di internalizzare all’interno del perimetro nazionale tutte le attività che al momento avvengono oltre confine, per quanto riguarda la produzione proprio delle lavasciuga.
Ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre 2020
Disponibilità da parte del ministero nell’accompagnare l’integrazione al piano industriale attraverso altri 2 anni di ammortizzatori sociali. Quindi dal Ministro Di Maio un “semaforo verde” dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2020, a condizione che Sindacati ed Azienda riescano a trovare un accordo in grado di mantenere al centro della produzione della multinazionale il territorio marchigiano, ed italiano.
“La Whirlpool tenga conto delle richiesta dei Sindacati”. Questo il monito che è trapelato da Palazzo Piacentini.
Ora al via la trattativa tra Whirlpool e Sindacati, con l’obbiettivo di trovare una sintesi (entro il 31 dicembre 2018) per poi ritornare al Mise e quindi l’autorizzazione ministeriale per altri 2 anni di ammortizzatori sociali.
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