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Filottrano “Città marchigiana della sartoria artigianale”, il riconoscimento

La proposta di legge regionale approvata all’unanimità, i consiglieri Lindita Elezi, relatore di maggioranza, e Mirko Bilò, firmatario: «Un traguardo raggiunto»

Filottrano – «Il riconoscimento di Filottrano come “Città marchigiana della sartoria artigianale” conferma la volontà della Regione di portare avanti il progetto di promozione delle Marche anche attraverso la qualità delle sue produzioni. Con questa legge prendiamo doverosamente atto che Filottrano, con gli abiti su misura nati dal connubio tra l’abilità delle mani e la velocizzazione del processo produttivo attraverso moderne linee di produzione, esprime la sintesi tra creatività, artigianato e industrializzazione apprezzata dai grandi brand internazionali che si appoggiano alle sartorie filottranesi per i tagli e prodotti di difficile realizzazione».

«Lo certifichiamo riconoscendo il city brand e aprendo a un percorso di iniziative volte a far sì che manualità e sapere che sono all’origine di questo valore non vadano dispersi».

Mirko Bilò, consigliere Regione Marche della Lega

Così i consiglieri regionali della Lega Lindita Elezi (foto in primo piano), relatore di maggioranza, e Mirko Bilò, vicecapogruppo e firmatario con il collega Latini dell’Udc, a margine dell’approvazione all’unanimità della proposta di legge regionale per il riconoscimento di Filottrano come “Città marchigiana della sartoria artigianale”.

«Non è un caso tra le prime leggi approvate in questa legislatura regionale ci sia la legge quadro sull’artigianato che è il settore su cui si basa il tessuto produttivo regionale e gran parte di quello nazionale a cui è stato riconosciuto un ruolo fondamentale per la promozione del territorio favorendo la rivitalizzazione dei nostri borghi. – aggiungono Lindita Elezi e Mirko Bilò –. Filottrano, dal secondo dopoguerra in poi, è diventato rapidamente il centro dell’attività sartoriale marchigiana affermandosi come uno dei maggiori poli industriali della manifattura tessile italiana».

«Un traguardo raggiunto grazie alla qualità caratteristica del Made in Marche le cui produzioni, anche quando industrializzate, mantengono caratteristiche distintive di unicità. Eravamo e siamo consapevoli che investire sul manifatturiero è il vero futuro del nostro Paese: per questo continuiamo a programmare perché l’artigianato marchigiano sia testimonial nella narrazione del brand Marche nella sua più larga accezione. Con la legge si prevede la creazione di “opportune iniziative formative e didattiche per valorizzare la scuola sartoriale filottranese” e di “documentare e diffondere la storia della sartoria filottranese anche attraverso eventi divulgativi e conoscitivi”. Attraverso l’istituzione del premio regionale «Filottrano città marchigiana della sartoria artigianale” intendiamo tributare il giusto riconoscimento agli uomini e alle donne protagonisti di questa preziosa eredità dell’ingegno e della mano che generano la bellezza e lo stile».

«E non tragga in inganno il fatto che la norma finanziaria relativa alla legge non riporti uno stanziamento specifico. Come chiaramente espresso, il progetto è organico alla definizione del brand Marche che trova la sua attuazione con strumenti e risorse con la legislazione già vigente».

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