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JESI Accoglienza: Caritas e il progetto A.P.R.I.

Informare e coinvolgere la cittadinanza rispetto alla possibilità per alcune famiglie tutor di accompagnare giovani stranieri nel percorso di integrazione in Italia

JESI, 29 gennaio 2020 – Appuntamento alla Fondazione Centro Servizi Caritas in via Papa Giovanni XXIII (foto in primo piano) per la promozione di progetti A.P.R.I. e Corridoi Umanitari domani venerdì 31 gennaio alle ore 18.

«L’incontro – spiegano gli organizzatori – ha lo scopo di informare e coinvolgere la cittadinanza rispetto alla possibilità per alcune famiglie tutor di accompagnare giovani stranieri usciti dalle accoglienze Sprar/Siproimi o persone provenienti dai campi profughi nel percorso di integrazione in Italia». Il progetto A.P.R.I. è un’iniziativa nazionale finalizzata a creare migliori condizioni di integrazione per i migranti rafforzando il loro percorso di autonomia e sensibilizzando le comunità all’accoglienza del prossimo.

Come già sperimentato con “Protetto. Rifugiato a casa mia”, con A.P.R.I. si vuole assegnare centralità alla comunità (parrocchie, istituti religiosi, famiglie)  intesa come sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione sociale e lavorativa delle persone.

A.P.R.I. è rivolto a persone già presenti sul territorio italiano che vivono in condizione di bisogno e vulnerabilità a cui le Caritas diocesane potranno proporre una forma di accoglienza alternativa proprio grazie a una pluralità di attori coinvolti: famiglie (tutor), operatori della Caritas diocesana, comunità e parrocchie che potranno sperimentarsi nell’accoglienza di persone provenienti da contesti e culture differenti perchè «l’accoglienza fa bene a chi la fa e a chi la riceve».

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