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JESI LA CHEF RUBINA ROVINI “REINTERPRETA” IL POLLO IN POTACCHIO

Cooking show di fronte a un folto pubblico

JESI, 18 marzo 2019 – Se ho capito bene, quello che ho mangiato sabato sera si chiama Potacchio buns, laddove la traduzione a spanne dovrebbe essere: panino tipo quello usato per gli hamburger, con dentro pollo in potacchio.
Sembra facile ma qui sta la realtà dei un confronto – duello incruento fra il nostro (marchigiano) pollo in  potacchio e la rivisitazione dello stesso che ci ha fatto la Chef Rubina Rovini nei locali della società che organizza eventi Avverasogni di Jesi, che ha avverato per il folto pubblico presente anche quello di mangiare il pollo in potacchio, radicato nella nostra terra e guai a chi ce lo tocca, in mezzo ad un panino di cui parlavo prima.
Toscana, classe 1981, con una grande tradizione gastronomica alle spalle, ha partecipato alla Masterclass della quinta edizione di Master Chef Italia. Il suo curriculum dice che «ha messo impegno e dedizione nel suo percorso in cucina, che è agguerrita e temuta per la sua forte tempra, tanto da riscuotere la stima e l’ammirazione del pubblico ed essere definita la vincitrice morale del programma Masterchef All Stars in onda su Sky. E’ entrata a far parte della brigata di Villa Crespi, a fianco di Chef Antonino Cannavacciuolo. Oggi Rubina è Personal Chef, Brand Ambassador, food consultant ed Executive Chef, in Italia ed all’estero. A Maggio 2017 è uscito il suo primo libro, “Si salvi chi cucina!”, per la  casa editrice Centauria».
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«Mia madre pugliese e mio padre toscano – ci dice mentre addentiamo il suo pollo in potacchio – mi hanno fatto amare, sin da piccola, l’arte della tavola come momento di convivialità. Ho studiato per arrivare dove sono arrivata, ho anche fatto per anni, da professionista, la ballerina classica e credo, quando sono in cucina e non solo, a quanto siano importanti la forza di volontà e le nostre radici. Per questo ho accettato la sfida di Eugenia Faini e Fabio Labagnara di “reinterpretare” e spiegare al pubblico marchigiano il pollo in potacchio, come lo vedo io, ovviamente. Ma non pensare che non ci sia da lavorare dietro ogni ricetta: ci vuole cultura, ci vuole estro, servono disciplina, eleganza e creatività. E non bastano mai».
Dopo questo cooking show (mi hanno detto che si dice così), che ha visto anche tantissime altre leccornie da assaggiare e gustare, il tutto accompagnato dal vino biologico dell’azienda La staffa, ti assale il dubbio: e lo stoccafisso marchigiano (da Pesaro in giù ce ne sono decine di ricette) come lo interpreterà Rubina, se ci dovesse essere una prossima volta? Ah, se osservate bene ci sono alcune foto di una signora professionista, Francesca Tilio, e le riconoscete subito, vanno dall’undicesima in poi. Grazie Francesca, e scusa la mia intrusione … giornalistica!
Giovanni Filosa
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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