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JESI LA “FACTORY ROMANA” E I DIPINTI SULL’ARTE DELLA CACCIA COL FALCONE

Oggi pomeriggio conferenza finale a Palazzo Bisaccioni su “La Scuola di San Lorenzo”

 

 

JESI, 17 marzo 2019 – Dopo tre mesi, durante i quali molti appassionati di pittura e disegno hanno varcato la porta d’accesso a Palazzo Bisaccioni per ammirare le opere raccolte in occasione della mostra “La Scuola di San Lorenzo. Una factory romana”, l’esposizione chiude i battenti. Quella aperta il 18 dicembre dello scorso anno è stata una spinta della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e del curatore Giancarlo Bassotti ad approfondire la comprensione dell’arte contemporanea. Le opere esposte sono state realizzate nel periodo compreso tra la metà degli anni ’70 e gli inizi degli ottanta da un gruppo composto da 6+1 artisti: Domenico Bianchi, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio Di Stefano, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli e Bruno Capobelli.

Oggi pomeriggio, 17 marzo, Bassotti tirerà le fila del messaggio concettuale che gli artisti hanno espresso e non solo; “a dimostrazione che la cultura non ha confini né spaziali, né temporali”. Tra le curiosità più interessanti gli organizzatori ci segnalano in particolare l’opera di uno degli artisti esposti nella Galleria. Si tratta di Piero Pizzi Cannella. Di lui leggiamo che “è particolarmente significativo che un interprete del nostro presente abbia ripreso alcune pagine esemplari dei favolosi manoscritti miniati che ci hanno tramandato il ‘De arte venandi cum avibus’ di Federico II, meglio conosciuto come “L’arte di cacciare con gli uccelli”, conservati uno nella Biblioteca Apostolioca Vaticana, l’altro nella Biblioteca Nazionale di Parigi, per riproporre in chiave contemporanea il fascino che deriva dalla miniatura medievale.

Dipinti che sono esposti nei castelli federiciani tra i più emozionali nell’immaginario collettivo; Castel del Monte, Bari e Trani.

L’appuntamento  è fissato per le ore 17,30, nella sala conferenze di Palazzo Bisaccioni, toccherà alla dottoressa Monica Toccaceli, inviata dalla Casa Edistrice “Il Cigno” di Roma, “dare conto di come un artista che esprime il sentire del nostro tempo diventi interprete di un tema come la caccia col falcone, punta di diamante dell’eredità sapienziale di Federico II”.

L’iniziativa culturale legata alla chiusura della mostra è stata organizzata e promossa dalla Fondazione Federico II Hohenstaufen e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, sempre in prima fila per promuovere la cultura dell’arte visiva tra i cittadini.

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